Catania: un vero e proprio inferno d’acqua, paura, morte e strade allagate

0
179
Foto: Ansa

“La situazione, a Catania e nella sua provincia, è assai critica”, con queste parole in una nota del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, si riferisce a quanto sta succedendo a Catania in questi giorni a causa del maltempo che sta lacerando la Sicilia Orientale.

Il violento nubifragio che si è abbattuto a Catania oggi, ha trasformato le strade cittadine in veri e propri fiumi d’acqua che però hanno seminato paura e purtroppo anche morte e come se non bastasse anche un blackout che ha interessato in centro catanese e il palazzo del comune, numerosi gli interventi dei vigili del fuoco, carabinieri, polizia municipale e i sanitari del 118. A Gravina di Catania un uomo di 53 anni nel tentativo di uscire dalla propria autovettura è stato travolto dalla piena causata dal nubifragio ed è morto, secondo quanto riporta l’Ansa, il corpo dell’uomo è stato ritrovato dai volontari della Misericordia sotto la sua stessa auto.
I sindaci dei paesi etnei hanno emanato alcune ordinanze urgenti per mettere in sicurezza la popolazione al fine di evitare in primis gli spostamenti di quest’ultima, il presidente Musumeci invece ha così dichiarato:
Sono già due le vittime del nubifragio che flagella questa parte dell’Isola, ma una terza persona risulta ancora dispersa. Ai loro familiari vorrei esprimere il mio più profondo e sincero cordoglio. Atroci sono le immagini che raccontano come si possa morire travolti dall’acqua. Strade trasformate in torrenti e campagne in laghi, intere contrade isolate e centinaia di abitazioni allagate, danni incalcolabili a edifici e colture: la Sicilia orientale sta vivendo un fenomeno che temiamo, purtroppo, sarà sempre meno sporadico, con scenari tragici destinati a ripetersi. I cambiamenti climatici, la fragilità del nostro territorio e la condizione di dissesto, causata spesso dall’intervento dell’uomo, sono fattori che, combinati, possono avere – e lo stiamo infatti constatando – effetti micidiali. Dal 2018 ad oggi, nella lotta al dissesto idrogeologico abbiamo finanziato lavori fino all’ultimo centesimo, per oltre 400 milioni di euro: siamo la prima Regione in Italia per somme erogate. L’azione di difesa del territorio siciliano è stata condotta in modo capillare, distribuendo su tutte e nove le province gli interventi necessari a contrastare frane, esondazioni, instabilità delle infrastrutture e fenomeni di erosione costiera. Ma non basta, non può bastare per un clima che si è velocemente tropicalizzato. E gli interventi ‘ordinari’ nulla possono se in cinque-sei ore si registra la stessa quantità di pioggia che cade, di solito, in sei mesi. Senza interventi straordinari, che solo l’Unione Europea può mettere in campo, senza decisioni coraggiose e ormai indifferibili di G20 e Cop 26, ci ritroveremo periodicamente a contare danni e, Dio non lo voglia, altre vittime.
Sui social tanti i messaggi di vicinanza alla popolazione etnea da tutta la Sicilia che in questo momento è vicina a tutte quelle persone che stanno soffrendo a causa di questi eventi calamitosi che purtroppo secondo gli studiosi del clima, sono destinati ad aumentare nei prossimi anni a causa del riscaldamento globale.

Giovanni Azzara