Dopo circa un anno di stop causato dalla pandemia, a Firenze è ritornato il consueto appuntamento con lo “Scudo di San Martino”,
il prestigioso premio che dal 1983 fregia simbolicamente tutte quelle persone che si sono distinte per spirito di altruismo e solidarietà umana. Quest’anno tra gli insigniti c’è anche l’isnellese Nunzio Mogavero, l’operaio forestale che nel mese di agosto del 2020 salvò quattro bambini e la madre degli stessi, da un grave incendio che aveva colpito la casa dove abitavano. Mogavero che stava partecipando ad un funerale, sentite le urla non ha esitato a correre in aiuto di quelle persone che si trovavan in grave difficoltà, aiutato dall’amico Francesco Fina, maresciallo dei Carabinieri che in quel momento si trovava ad Isnello in vacanza. Riuscito a salire dalla grondaia poichè la porta principale non si riusciva ad aprire, portò in salvo i quattro bambini e subito dopo anche la madre il tutto mentre la casa andava letteralmente in fiamme. Un vero e proprio atto eroico e meritevole che ha portato l’Istituto “Scudi di San Martino” di Firenze a premiare il madonita con il prestigioso premio che viene assegnato proprio per scopi sociali al fine di incrementare gli atti di solidarietà umana attraverso una premiazione indirizzata a tutti coloro che si sono distinti per impegno, spirito di sacrificio e coraggio a favore dei più deboli, dei bisognosi e delle persone in grave pericolo. La cerimonia è avvenuta a Firenze presso il “Salone dei Cinquecento”, a premiare Mogavero con lo “Scudo di Bronzo” sono stati l’Ammiraglio della Marina Militare Italiana, Giuseppe Natale e il Prof. Francesco Tozzi. Un premio importante che rende omaggio ad un uomo impegnato nel sociale, Nunzio Mogavero è infatti volontario di Protezione Civile presso il Comune di Isnello ed è profondo conoscitore delle montagne che formano la catena montuosa delle Madonie tanto da essere definito: “l’Aquila delle Madonie”, anni fa salvò anche un daino che si era impigliato in una corda e il video anche in quell’occasione divenne virale sui social e tra le testate giornalistiche.
Giovanni Azzara