Il giovane sciarese Giovanni Patti tra i grandi del Reining all’edizione 2021 del “Futurity Italiano”

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Foto: Bonaga Communication

Giovani campioni crescono è proprio il caso di dire, specialmente se nel loro sangue scorre la passione più intensa e profonda di chi è nato sulla sella e ne ha fatto una ragione di vita.

Si chiama Giovanni Patti, figlio d’arte, è un giovane ragazzo di Sciara che fin da sempre è stato a contatto con quel nobile animale che è il cavallo ma non un cavallo qualsiasi, bensì il “Quarte Horse” lo stesso che fece grande l’America nel 1800. Oggi il Reining è diventata una disciplina sportiva conosciuta e praticata, anzi bisogna sottolineare il fatto che meriterebbe molta più attenzione da parte delle testate giornalistiche sportive perchè è uno sport di tutti ma non per tutti, il Reining è infatti uno stile di vita fatto di gioie e dolori, di cadute e di glorie per questo motivo un celebre detto americano recita così: “non sempre il coraggio ruggisce ma a volte il vero coraggio è la voce tranquilla dell’anima che dice: non importa cosa è stato, domani andrà meglio”. E i reiner lo sanno, è questa la loro vita ma quando c’è la passione allora c’è tutto. Il giovane Patti con i suoi 15 anni, dopo tanto duro lavoro è approdato in queste settimane nel Reining dei grandi partecipando a Cremona al Futurity Non Pro riservato ai cavalli di 4 anni, confrontandosi con cavalieri provenienti da tutta Europa. Montava un cavallo figlio dello stallone Dancing The Quickstep, nato, cresciuto e addestrato presso il Patti’s Stable, centro di proprietà di Salvatore e Cristina Patti i genitori di Giovanni i quali sono anche i trainers del giovane che si è confrontato per la prima volta a livello nazionale con i personaggi più noti del mondo del reining, stessa cosa per il suo compagno di gara Ps Shining Little Step soprannominato Wimpino. Il binomio sotto la guida dei genitori è cresciuto insieme agonisticamente: “dopo un anno di lavoro – ci spiega la trainer e mamma di Giovanni, Cristina Maida – anche se ci siamo ritrovati a dover lavorare in uno spazio ridotto, la decisione ardua di portarli a Cremona è stata confermata dalla fiducia che riponevamo in entrambi, seppur non vincenti, pensavamo che potesse essere una esperienza e un gradino di partenza per competere in un ambiente grande come lo è questo evento. Siamo soddisfatti”. Il giovane che ha partecipato anche alla Limited Non Pro, si è ben posizionato in classifica e anche se l’emozione ha fatto un po’ la sua parte, come del resto suvvede anche ai grandi nomi, il risultato è stato davvero importante e sicuramente da stimolo per mirare al futuro con grande fiducia e ottimismo: go cowboy go!
Giovanni Azzara