Si è costituita la commissione esaminatrice per la selezione di numero 37 figure professionali che andranno a svolgere servizi a contrasto della povertà nei territori dei dieci comuni del distretto Sanitario 37.
Oltre 600 le istanze pervenute, ma si punta alla pubblicazione della graduatoria entro fine febbraio. Avviare le attività previste dal progetto è una priorità in quanto rivolte ad adulti e minori in grave disagio. La selezione delle figure professionali è per titoli, al fine di garantire tempi celeri, ma allo stesso tempo di poter reperire le migliori competenze professionali.
Eppure a qualche settimana dalla pubblicazione del bando, otto su dieci sindaci hanno inviato al Comune di Termini Imerese un atto di diffida alla revoca del concorso. “Ciò che oggi è chiesto dai sindaci, annullare un pubblico concorso che non riporta alcun vizio di legittimità, non è accoglibile per legge. I tempi in cui ogni possibile e felice dibattito politico potesse trovare sintesi in una visione, e quindi in un’espressione legittima del comitato dei sindaci, si sono esauriti dal momento in cui si è pubblicato l’Avviso” afferma il Sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova che continua “Né tantomeno il contrasto che colpisce il Distretto, dipende dalla capacità politica dell’amministrazione che lo conduce e che, in appena un anno, ha fatto ripartire le politiche sociali distrettuali e, in una logica di collaborazione, ha risanato l’assenza decennale dei servizi socioassistenziali nella propria e altrui comunità, così come certa propaganda politica vorrebbe far credere”.
“Nei cinque mesi che sono intercorsi fra l’espressione di volontà incondizionata di ricorrere a pubblico concorso e la pubblicazione del bando,” precisa l’assessore alle Politiche Sociali Maria Concetta Buttà, che ha guidato i lavori del Comitato “nessuno dei Sindaci, ha mai manifestato ripensamenti, men che meno ha formulato atti di indirizzo per l’individuazione di altre modalità di selezione del personale, attraverso le quali prendere in considerazione le istanze di continuità occupazionale da parte degli operatori del PON Inclusione”.
Sulla stessa linea è il Sindaco Terranova che conclude: “Attribuire alla procedura concorsuale in atto, ora vizi di legittimità, ora il mancato ascolto dei sindaci da parte del comune di Termini Imerese, non si può ritenere ammissibile. Quando poi si arriva a sostenere che, dal concorso in atto, dipenderebbero l’interruzione di un servizio a favore delle fasce più deboli della popolazione, o la non considerazione di lavoratori, siamo nell’ambito di una affermazione falsa oltre che illegittima, che una volta data in pasto alla stampa e ai social, costituisce nei fatti un tentativo di viziare la volontà del Responsabile del Procedimento e dell’amministrazione Comunale. Poiché chi lo afferma sa bene che sia i servizi attualmente sospesi che il disagio dei lavoratori dipendono da un altro progetto che il è il PON inclusione e non certamente dal concorso che il Comune di Termini Imerese ha bandito nella consapevolezza di percorrere la strada maestre costituita dalla Costituzione della Repubblica, che si ricorda, all’art. 97 sancisce che la pubblica amministrazione si accede tramite concorso pubblico”.