Termini Imerese, Procura dispone autopsia di Francesco Corso. Quattro persone indagate per la morte dell’operaio: anche un dipendente del Comune

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Dopo l’appello dei familiari e di Studio3A, che li supporta, la risposta della Procura di Termini Imerese è arrivata.

Con atto notificato oggi, giovedì 27 gennaio 2022, il Pubblico Ministero dott. Danilo Angelini, titolare del procedimento penale per la tragica morte bianca di Francesco Corso (nella foto) avvenuta il 18 gennaio, ha disposto l’autopsia sulla salma del 57enne operaio di Misilmeri per accertarne con esattezza le cause del decesso: l’incarico sarà conferito lunedì 31 gennaio, alle 12, all’istituto di Medicina Legale del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo e l’esame sarà effettuato a seguire. Alle operazioni peritali parteciperà anche il medico legale dott. Fabrizio Ammoscato come consulente tecnico di parte messo a disposizione da Studio3A-Valore S.p.A., società specializzata a livello nazionale nel risarcimento danni e nella tutela dei diritti dei cittadini a cui la moglie e i due figli della vittima si sono rivolti per fare piena luce sui fatti ed essere seguiti, tramite i consulenti personali Salvatore Agosta e Alessio Tarantino.
Il Sostituto Procuratore ha inoltre iscritto quattro persone nel registro degli indagati, anche per dare loro modo di nominare a loro volta consulenti di parte, con l’ipotesi di reato di omicidio colposo aggravato dall’essere stato commesso con violazione delle norme antinfortunistiche: tra loro il datore di lavoro di Corso e un dipendente degli uffici tecnici del Comune di Termini Imerese.
L’esperto operaio e autista di betonpompa, regolarmente assunto con contratto a tempo pieno e indeterminato in una ditta di calcestruzzi della zona, è rimasto folgorato martedì 18 gennaio, verso le 13. Il lavoratore era impegnato in un cantiere in contrada Bragone, a Trabia, dove sono appena i iniziati i lavori per la costruzione di una villetta, e stava manovrando con una pompa per calcestruzzo per gettare il cemento, che poi due operai di un’altra impresa provvedevano a distendere sulla piattaforma. È allora che Corso ha inavvertitamente urtato con il braccio meccanico del macchinario i fili dell’alta tensione che, uno dei principali elementi che dovrà chiarire l’inchiesta aperta dalla Procura, non erano stati disattivati ed erano regolarmente in esercizio, e la potentissima scarica elettrica non gli ha lasciato scampo: i soccorsi sono risultati vani.
A più di una settimana dal tragico evento, però, i familiari di Corso non avevano ricevuto alcuna notizia sullo stato dell’indagine e chiedevano di poter dare una degna sepoltura al loro caro: questa situazione di incertezza e l’attesa, sommata al dolore per la tragica e inaccettabile perdita, stavano diventando insostenibili. Di qui le istanze presentate al Pm, attraverso il loro avvocato penalista, di poter conoscere se e quando sarebbero stati disposti ed eseguiti gli accertamenti autoptici e di rilasciare al più presto il nulla osta per poter fissare la data dei funerali, e l’accordato appello lanciato attraverso Studio3A. Richieste riscontrate dal magistrato con l’adozione dei primi, importanti provvedimenti.