Il referendum consultivo sul porto di Termini Imerese non si potrà fare!
L’apposita Commissione nominata dal Sindaco, infatti, ha ritenuto che la materia oggetto della proposta referendaria non sia di competenza esclusiva del Comune, così come prevede il vigente regolamento comunale, e ha dichiarato l’inammissibilità del quesito posto a base della consultazione popolare.
Non avendo nulla da obiettare sulla correttezza dell’operato dei Commissari, anche se la loro interpretazione del regolamento si è rivelata assolutamente rigida, dobbiamo accettare democraticamente la loro decisione, nella consapevolezza di aver fatto tutto il possibile.
A nulla, in particolare, sono valsi i tentativi di far comprendere che il vero tema del referendum sarebbe stato “Il futuro di Termini Imerese”, un futuro che in un paese normale sarebbe, senza dubbio, di “esclusiva competenza” degli abitanti di questa città.
Purtroppo Termini Imerese si avvia, ancora una volta, a subire scelte imposte da altri, per interessi quanto meno dubbi, scavalcando la volontà dei suoi cittadini.
Ora ci rimane l’Assemblea Popolare, in previsione della quale è già stato raccolto, in pochi giorni, un numero incredibile di firme, a dimostrazione di quanto il nostro popolo tenga al futuro del porto. Salvo che, all’ultimo momento, anche quest’altro strumento di democrazia non venga, in qualche modo affossato.
L’Assemblea Popolare, che a breve verrà richiesta al Sindaco, ha il medesimo scopo del referendum, cioè quello di dare voce ai cittadini e fornire un indirizzo all’amministrazione comunale che dovrà esprimersi sul destino del nostro porto.
Stiamo a vedere!
Quello che oggi, comunque, salta agli occhi, senza però sorprendere, è la protervia con cui qualche grande politico locale ha accolto la notizia della inammissibilità del quesito referendario. E mi riferisco principalmente al signor Luigi Sunseri il quale, evidentemente, ha trascorso questi ultimi giorni come un atleta sui blocchetti di partenza, pronto a dare per primo, sui social, il grande annuncio.
E infatti è stato il primo!
Questo signore che, ormai da un po’ di tempo (a ragione o a torto non lo so!) si diverte a “sputtanare” sui social i suoi avversari politici, forse in previsione della sua candidatura alle prossime elezioni regionali, e che non si sa ancora con certezza se e quanto stia speculando politicamente sulla faccenda del nostro porto, si è permesso di dire che la proposta referendaria è stata fatta per una “Speculazione politica”.
Quanto poco conosce i cittadini che ha la presunzione di rappresentare!
Chiuso nelle stanze del potere insieme ai suoi compari, non riesce più a distinguere i politicanti dai tanti Termitani che, amando la loro città al di fuori di ogni schema e colore politico, hanno intrapreso una difficilissima battaglia (come quella di Davide contro Golia) nell’esclusivo interesse della propria città!
Ma chi è uso ai giochi e alle speculazioni politiche, queste cose non le può capire. E anzi, talvolta, accusa gli altri di giocare e di speculare!
C’è un’altra cosa, però, che il signor Sunseri dovrebbe spiegare; perché in questo caso sono proprio gli altri che stentano a capire.
Come mai, essendo un “5 stelle”, egli è così soddisfatto della impossibilità di fare il referendum? E dov’è finita la tanto sbandierata “democrazia partecipata” che è stata (lo è ancora?) un caposaldo del movimento a cui appartiene?
Egli, cioè, è contento del fatto che il popolo non avrà la possibilità di esprimere il proprio pensiero!
Un tradimento dei suoi stessi principi, se mai questi principi, oltre che del Movimento, siano mai stati anche i suoi!
Giuseppe Catanzaro