“Operazione Alastra”, condannati esponenti della mafia di San Mauro Castelverde: risarcimento ai Comuni di Castelbuono e Pollina

0
746

Si è conclusa la prima fase del procedimento abbreviato relativo alla c.d. ”Operazione Alastra”.

Con la sentenza n. 188/2022 del Tribunale di Palermo sono stati condannati gli esponenti della mafia di San Mauro Castelverde ed è stato riconosciuto il risarcimento del danno nei confronti delle parti civili costituite tra cui il Comune di Castelbuono, insieme ai Comuni di Pollina e Castel di Lucio, il Centro Studi Pio La Torre, numerose associazioni e cooperative sociale antiracket e antiusura, e le principali associazioni di categoria.

Il Comune di Castelbuono esprime soddisfazione per l’attività di indagine e giudizio portata avanti dalle forze dell’ordine e dalla magistratura, volta a scardinare ogni attività illecita e qualsiasi tentativo di controllo non democratico del territorio, e a ripristinare la legalità anche a tutela della libera iniziativa economica, che non può e non deve essere assoggettata a nessuna influenza e nessun condizionamento non legittimo.

“È compito di chi rappresenta le Istituzioni pubbliche e democratiche – scrive il Sindaco di Castelbuono Mario Cicero – essere intransigenti nei confronti di ogni fenomeno di malaffare, ed in particolare del fenomeno mafioso, al fine di rafforzare la consapevolezza che lo Stato e le sue funzioni sono indenni da qualsiasi condizionamento da parte di interessi e poteri non legittimi. Con questo intendimento l’Amministrazione comunale di Castelbuono, con delibera di G.M. n. 90 del 19/05/2021, ha approvato la costituzione di parte civile del Comune di Castelbuono nel procedimento penale Operazione Alastra ed ha, contestualmente, nominato quale proprio legale l’avv. Ettore Barcellona, coordinatore del servizio di assistenza legale del Centro Studi ed Iniziative Culturali Pio La Torre, il quale ha curato e difeso gli interessi legittimi dell’ente, offeso delle azioni criminose commesse dagli imputati nel territorio comunale e nei comuni limitrofi.

Riteniamo che la costituzione di parte civile sia stato un atto dovuto, e necessario per assicurare il pieno sostegno alle autorità giudiziarie, oltre all’attenzione che un Comune deve avere nei confronti di questi fenomeni così delicati. Fu un grave errore, ed una grave disattenzione nella scorsa consiliatura, da parte dell’Amministrazione del tempo, non dare seguito alla delibera di giunta costituendosi parte civile al processo relativo all’operazione Black Cat, dove si giudicavano ipotesi di reato commessi nel territorio comunale. Come primo atto dopo l’insediamento della nostra Amministrazione comunale, provammo a dar seguito a quella delibera costituendoci al giudizio successivo come parte civile, senza tuttavia avere alcun riconoscimento in quanto in quella sede non erano interessati fatti e ipotesi di reati commessi a Castelbuono.

Siamo fieri ed orgogliosi di vivere in una comunità che ha saputo mantenere e conservare l’integrità del proprio tessuto sociale, culturale ed economico, senza mai lasciarsi assoggettare a qualsiasi condizionamento di tipo mafioso, resistendo nel tempo e riconoscendo quale unico potere legittimo quello democraticamente espresso dalle Istituzioni pubbliche.

Ci rammarichiamo tuttavia, come abbiamo più volte segnalato e lamentato in passato, dell’assenza di dibattito pubblico nel territorio delle Madonie, e soprattutto del silenzio di alcuni amministratori e rappresentanti istituzionali che, a nostro avviso, avrebbero dovuto intervenire anche a garanzia della tenuta democratica e sociale e dell’integrità del territorio. Siamo fermamente convinti che il dialogo tra parti sociali, mondo del lavoro e dell’impresa, ed Istituzioni locali e comprensoriali, sia la strada giusta per rafforzare nelle nostre comunità quei fondamentali sentimenti di giustizia e legalità, e intransigenza nei confronti di ogni fenomeno mafioso, che abbiamo l’obbligo morale di perseguire e tradurre nelle nostre azioni quotidiane”.