Caccamo: una nuova visione del martirio, la tesi di laurea sul Beato Pino Puglisi di Catalin Dioguardi

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Il Beato Pino Puglisi nella tesi di laurea del giovane studente caccamese Catalin Dioguardi.

Marzo, periodo esami universitari ma soprattutto di lauree, sono tanti infatti i giovani che attendono questo importante giorno dopo anni di studio, in particolare l’ultimo anno che poi è quello in cui si sceglie e si preparano tutti i documenti e le ricerche per la stesura tesi fino alla tanto attesa discussione. Scelta che portato il giovane caccamese Catalin Dioguardi a concentrare il suo focus sul Beato Pino Puglisi conosciuto anche come Padre Puglisi o 3P. Dioguardi ha ricevuto da sempre una formazione cattolica, è infatti catechista, formatore ed è stato volontario dell’U.I.T.A.L.S.I (Unione Nazionale Italiana Trasporto Ammalati a Lourdes e Santuari Internazionali), formazione affiancata a quella per la legalità, fattori che lo hanno portato alla scelta di iscriversi in giurisprudenza a Palermo presso la LUMSA (Libera Università Maria Santissima Assunta), ateneo celebre per la sua formazione, per la ricerca e l’internazionalizzazione (CARI) e per il comitato etico per la ricerca scientifica (CERS), ossia un organismo autonomo di valutazione delle proposte di ricerca. “Molti mi chiedono: perchè una tesi su Puglisi? – fa sapere Dioguardi con una nota – perchè è bello che le sue idee e i suoi insegnamenti possano rigenerare le nostre coscienze che oggi sono addormentate da prassi ben lontane al Vangelo e dalla Promozione Umana”. Una tesi formata da quattro capitoli all’interno dei quali, viene approfondita la testimonianza di 3P e il suo martirio in Odium Fidei dopo essere stato ucciso per mano mafiosa il 15 settembre del 1993, su quest’ultimo c’è un elaborazione e uno studio ben preciso da cui si evincono i motivi che portarono al martirio. “Lo studio – continua Dioguardi –  si prepone l’obbiettivo di far vedere Don Pino come vero Testimone del Vangelo e della Promozione Umana e non come vittima della mafia. Un attenzione è stata incentrata sulla figura del Giudice Beato Livatino sotto il profilo dell’ uccisione in Odium Fidei”. Un elaborato che mette il sigillo sull’operato, la vita e la testimonianza di due grandi uomini siciliani che hanno fatto dei loro giorni terreni, la missione per tramandare alle future generazioni quei valori come fede, legalità e onestà che non dovrebbero e non dovranno mai mancare per formare i cittadini del futuro affinchè quest’ultimo sia migliore: per tutti. Subito dopo la discussione della tesi presso la sede palermitana della LUMSA, si è recato a rendere omaggio a 3P proprio a Brancaccio dove ogni angolo ricorda il ministero del beato palermitano, nei prossimi giorni sarà ricevuto dall’Arcivescovo di Palermo Mons. Corrado Lorefice e subito dopo interverrà nella trasmissione “Ritagli” curata dal vaticanista Michelangelo Nasca a Radio Spazio Noi inBlu2000 la radio dell’Arcidiocesi di Palermo.
Giovanni Azzara