Un’iniziativa per promuovere la cultura alimentando una nuova coscienza sociale.
L’Amministrazione comunale di Gangi lancia l’iniziativa “dona un libro alla biblioteca di Gangi” per dare la possibilità a tutti di leggere, informarsi e aprire la mente a nuovi scenari. Donare è un atto di amore, donare un libro significa regalare ai libri una seconda vita per permettere a qualcun altro di leggere, approfondire e conoscere nuovi autori. L’iniziativa parte dall’amministrazione comunale che ha il desiderio di rilanciare la biblioteca comunale di piazza Bongiorno per dare a tutti i gangitani, e non solo, la possibilità di fruire di uno spazio condiviso per studiare, leggere o lavorare immersi nella lettura e con lo sfondo della vallata delle Madonie. Il progetto ha anche l’obiettivo di arricchire con nuovi volumi le biblioteche, rimarcando l’importanza del ruolo delle biblioteche come centri propulsori di cultura, spazi di aggregazione e integrazione sociale sul territorio. “Vogliamo rilanciare la nostra biblioteca – afferma il sindaco Francesco Migliazzo – e lo vogliamo fare dando a tutti la possibilità di fruire gratuitamente del grande archivio librario della nostra biblioteca. Uno spazio aperto a tutti e fruibile”.
Si può donare qualunque libro, di qualunque edizione e tematica, purché siano in buone condizioni e non sottolineati. Si accettano romanzi, narrativa, saggi storici, poesie o libri di attualità. La prima donazione è stata effettuata qualche giorno fa da un cittadino palermitano, che ha donato alla biblioteca di Gangi sessanta libri tra gialli, narrativa e thriller di autori internazionali. “In un momento storico molto significativo – spiega il vicesindaco Marilina Barreca – cerchiamo di offrire, a tutti coloro che volessero trascorrere qualche giorno a Gangi, la possibilità di lavorare sfruttando a pieno le potenzialità dello smart working e del soutworking, studiare da remoto con una connessione internet di ultima generazione e adesso anche leggere prendendo in prestito un libro dalla nostra biblioteca immersi nella natura e nel silenzio”, conclude Barreca.