Castellana Sicula, condannati Sindaco ed ex presidente del Consiglio Comunale: diffamarono il segretario comunale

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Il sindaco di Castellana Sicula, Francesco Calderaro e l’ex presidente del Consiglio Comunale, Santo Sabella sono stati condannati dal giudice del Tribunale di Termini Imerese,

dott. Fabio Stuppia, al pagamento di una multa da mille euro per il reato di diffamazione ai danni del segretario comunale dott.ssa Lucia Maniscalco.
I fatti risalgono al gennaio 2016  quando la segretaria comunale, assistita dall’avvocato Salvatore Sansone (nella foto), presentò  la querela, i due imputati erano rispettivamente Calderaro semplice consigliere comunale e Sabella presidente del consiglio comunale. La pena è stata sospesa. Il risarcimento del danno dovrà essere quantificato in un processo in sede civile.
Nella querela la Maniscalco denunciò il comportamento di Calderaro, e di Sabella come gravemente diffamatorio  ai suoi danni e infatti usando “toni ed espressioni di  disapprovazione – si legge nella querela – irrispettosamente e illegittimamente i due amministratori criticavano ingiustamente l’operato della segretaria”. Sabella, secondo la denuncia della segretaria comunale Maniscalco avrebbe detto: “Se la segretaria comunale ora sta un poco eccedendo, non può venire? Se ne vada a casa! Si dimetta! Ce ne faremo una ragione. Abbiamo il vicesegretario, chiamiamo un altro segretario. Anche perché ci costa già parecchio”.
Secondo Calderaro e Sabella le loro dichiarazioni sarebbero state male interpretate e riportate in maniera errata. “Sebbene la sentenza riconosca la grave condotta di diffamazione posta in essere dai Sigg.  Sabella Santo e Francesco Calderaro ai miei danni, rimettendomi alla competenza del giudice civile per il  risarcimenti dei danni morali e materiali procuratimi”, commenta la dott.ssa Lucia  Maniscalco, “non posso dirmi soddisfatta per il lieve trattamento sanzionatorio applicato agli imputati. Per tale ragione, ho già dato mandato al mio avvocato di  intraprendere le ulteriori  iniziative legali per meglio tutelare le mie ragioni”. Commenta l’avv. Salvatore Sansone difensore della parte civile costituita in giudizio dott.ssa Lucia Maniscalco: “Non comprendiamo su quali parametri il giudice abbia valutato le circostanze attenuanti generiche non solo applicabili ma addirittura equivalenti all’aggravante contestata di diffamazione a pubblico ufficiale. Attendiamo di leggere la motivazione della sentenza  per  valutare di sollecitare i poteri del Sig. Pubblico Ministero e proporre appello ad una condanna che non soddisfa pienamente le ragioni della mia cliente”.