Fabrizio Fazio, classe 1987, artigiano di Gangi e artista del tamburo, è entrato lo scorso 14 dicembre a far parte del Reis,
il Registro delle eredità immateriali della Regione siciliana in considerazione della tradizione da lui ripresa delle tammorre. Il suo nome e soprattutto la sua arte è stata inserita nel libro dei “Tesori umani viventi”.
Fazio è un abile tammurinaro, erede di un antico sapere che utilizza le tecniche e i materiali del passato come pelli di capra, latta e legno lavorato. Dalla concia delle pelli di capra alla costruzione delle strutture in legno, Fabrizio Fazio costruisce strumenti unici, ognuno differente dall’altro, ognuno in grado di emettere un suono diverso. Oggi i suoi tamburi sono conosciuti in tutto il mondo, segno dell’artigianalità e frutto di opere uniche.
A Gangi possiede una piccola bottega, nel cuore del centro storico, dal nome evocativo “la Capra Canta”.
In questo luogo musiche dai ritmi unici e originali, raccontano un’arte custodita perché ogni tamburo tira fuori un’anima, una voce e una vibrazione dalle ritmiche indescrivibili. Il Comune di Gangi ha supportato la sua candidatura per l’iscrizione al Registro delle eredità immateriali della Sicilia, con una delibera del 15 ottobre 2021, e in particolare nel “libro dei tesori umani viventi” e nel “libro dei mestieri, saperi e tecniche”.
Dopo il sostegno alla candidatura arriva la cerimonia ufficiale per celebrare il prezioso riconoscimento.
La cerimonia ufficiale presso l’aula Polifunzionale di piazzetta Vitale si è svolta alla presenza del sindaco Francesco Paolo Migliazzo, il vicesindaco Maria Barreca e il parroco don Giuseppe Amato, con gli interventi della professoressa Nellina Ardizzone, presidente Club per l’Unesco di Acireale e Giovanni Lutri, vicepresidente Club per l’Unesco di Acireale.
Domenica 24 aprile alle 10 invece, ci sarà l’affissione della targa celebrativa sul muro esterno della bottega “La Capra Canta”, in presenza delle autorità civili e religiose.
“Sono felice di questo riconoscimento – racconta Fabrizio Fazio – grazie a tutti coloro che in questi anni mi hanno aiutato a contribuire al raggiungimento di questo importante risultato personale che risalta le bellezze di Gangi”. Per il vicesindaco e assessore alla Cultura di Gangi, Maria Barreca, l’attività rara ed unica che svolge Fabrizio nel costruire con passione e sapienza i suoi tamburi: “dà la possibilità di unire la tradizione al futuro – spiega -. Siamo felici per Fabrizio per un riconoscimento che premia la sua bravura ma ricompensa anche Gangi. Un’artigianalità che va ammirata, valorizzata e anche riconosciuta, perché oltre ad essere un valore aggiunto nel territorio locale, è soprattutto una testimonianza delle nostre tradizioni popolari per le generazioni future”. Anche il primo cittadino si unisce al coro dei complimenti. “Ammirare i tamburi di Fabrizio, ascoltare il suono che crea è non solo un patrimonio immateriale da tutelare ma è anche un ottimo motivo per venirci a trovare, per scoprire le meraviglie che Gangi custodisce come uno scrigno”, conclude il sindaco Francesco Migliazzo.