L’Amministrazione Comunale, alla presenza delle autorità civili, militari e di una folta partecipazione delle scuole della città, ha commemorato il 30° anniversario della strage di Capaci,
dove in un vile attentato di stampo terroristico-mafioso persero la vita i magistrati Giovanni Falcone e Francesca Morvillo e gli agenti della scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. L’iniziativa si inserisce nel programma delle manifestazioni del “Maggio dei Libri” ed ha aderito all’hashtag: #lamafiasicombatteconlacultura.
“La mafia, prima ancora di essere criminalità organizzata, è una mentalità, ha affermato il sindaco di Termini Imerese, Maria Terranova. E’ un atteggiamento violento rivolto nei confronti di un’altra persona, è la voglia di prevaricare gli altri, di apparire superiori facendo uso della violenza. La mafia non è un cancro proliferato per caso su un tessuto sano. Vive in perfetta simbiosi con tutti gli strati della società. Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tanti come loro vissero in anni in cui la criminalità ha iniziato, sempre più, a camminare a braccetto con la politica. Anni in cui ci si era infilati in un tunnel pericoloso in cui malapolitica, malamministrazione e criminalità avevano iniziato ad avere collusioni pericolose condizionando comportamenti e scelte. Lo sappiamo bene: la Mafia non è più il berretto con il sigaro e la lupara. E’ qualcosa di più strisciante, di meno visibile ma più insidioso, soprattutto per chi vuole amministrare secondo le regole. Ed è questo lo sforzo che tutti noi dobbiamo fare, ogni singolo giorno, senza cedere di un centimetro, senza mai abbassare la guardia”.
La manifestazione è proseguita con delle letture da parte dei giovani delle scuole nei vicoli del centro storico della città.