Incendi dolosi, Commissione regionale Antimafia presenta relazione con conclusione banale: non c’è una sola causa

0
206

La Commissione Antimafia dell’ARS, presieduta dall’on. Claudio Fava, ha approvato oggi la relazione conclusiva dell’indagine sugli incendi dolosi, la cui presentazione è stata affidata all’on.le Giuseppe Compagnone.

“Come più volte ribadito nel corso dell’inchiesta non c’è una sola causa dietro il drammatico fenomeno degli incendi dolosi in Sicilia” ha detto il relatore, che ha anche sottolineato come occorra “distinguere caso per caso, anche in funzione della tipologia di area aggredita”.
Per la Commissione, “di certo le istituzioni non possono arrendersi all’evidenza dei cambiamenti climatici, anzi, proprio in considerazione di questi le azioni di prevenzione e contrasto al fenomeno degli incendi dolosi devono fare un salto in avanti.”
Per Compagnone, “ci sono fenomeni più preoccupanti di altri, fra questi in particolare il fenomeno della “mafia dei pascoli” o comunque degli atteggiamenti criminali legati al controllo del territorio ed ai vantaggi, anche di carattere economico, che esso determina attraverso la possibilità di inserire nei fascicoli aziendali, i lotti di terreno assegnati ad uso pascolivo dalla Regione, al fine di richiedere i contributi europei.  Abbiamo anche approfondito il tema dell’utilizzo dei mezzi aerei per lo spegnimento degli incendi e quello del business del fotovoltaico, ma gli elementi acquisiti, ed in particolare i meccanismi di protezione di cui ci si è dotati, per legge o per contratto, inducono ad escludere interessi criminali in questo settore”.
Per i Commissari, “non basta certamente limitarsi ad anticipare la stagione antincendio, occorre anche garantire maggiore efficienza all’attività di prevenzione e contrasto agli incendi tramite alcuni interventi che appaiono non più rinviabili. Una nuova politica del personale del Corpo forestale in divisa, che garantisca il pieno soddisfacimento del fabbisogno, sia in termini numerici sia in termini di età media dei lavoratori. Gli sforzi in tal senso fatti nel corso dell’ultimo anno dal Governo regionale per incrementare il numero di agenti in divisa, seppur apprezzabili, sono ancora ben lontani dal poter garantire un effettivo miglioramento della capacità di risposta al fenomeno degli incendi che, purtroppo, si è già presentato nelle prime settimane di maggio.”
Ancora Compagnone torna sulla necessità di un maggiore coordinamento fra tutti i soggetti coinvolti: “al di là delle note carenze di uomini e di mezzi, migliorare da subito il coordinamento, soprattutto a livello locale fra istituzioni, forze dell’ordine, volontariato al fine di rendere quanto più continuo e capillare il controllo del territorio che, di certo, è l’unico vero deterrente capace di
prevenire l’odioso fenomeno degli incendi dolosi”.

A nostro modesto parere non c’era la necessità di una inchiesta per arrivare a delle conclusioni a cui può pervenire facilmente chiunque si occupa in qualche modo del problema degli incendi. Facilmente condivisibile l’idea della prevenzione che comunque nelle proposte ci appare abbastanza banale. A nostro avviso la prevenzione va ricercata soprattutto a livello investigativo, in modo tale da bloccare o quantomeno far sentire costantemente il fiato sul collo ai criminali (folli o meno) che distruggono il nostro patrimonio boschivo.