Dal primo di agosto sino a ferragosto si svolge, a Montemaggiore Belsito, la quindicina in onore della Madonna degli Angeli.
Ogni giorno viene celebrata una messa nel Santuario, dedicata ogni volta a una categoria sociale diversa. La chiesa dista circa 2 km dal centro abitato, con un tragitto che si snoda in piena campagna. Dal 2002 il “pellegrinaggio” non si svolge più di notte, com’era tradizione: l’allora parroco p. Giuseppe Pennavaria decise di anticiparne di circa sei ore l’inizio.
Nel passato fedeli e devoti s’incamminano già all’imbrunire, quando un tamburo suonato per le vie del paese chiamava a raccolta il paese. Il sacerdote precedeva il corteo, mentre si recitavano preghiere sino a giungere alla meta.
Ci si recava sul luogo, da soli o in piccoli gruppi, per testimoniare la devozione o manifestare il voto fatto, percorrendo, come da tempi immemorabili, il tragitto a piedi scalzi. In passato la via era in terra battuta, e alle quattro di notte c’era solo il chiarore della luna che illuminava i passi dei devoti. Oggi il disagio è minore, bisogna riconoscerlo.
L’ultimo giorno, il 15 di agosto, si celebra una messa solenne e sullo spiazzo antistante alla chiesa, decorata con le luminarie, trovano posto le bancarelle con dolciumi e giocattoli, mentre nell’aria si sparge il suono della banda musicale.
Anticipare il pellegrinaggio al tramonto avrà fatto aumentare la partecipazione, soprattutto dei giovani, ma parte delle passate generazioni rimpiange quell’affascinante viaggio notturno. Ne “Il viaggio” edizione Salvatore Sciascia, si legge: «L’esperienza del pellegrinaggio, del viaggio, è comune a molte religioni ed è carica di elementi simbolici e metaforici che la rendono attraente, gioiosa ed insieme faticosa, difficile da dimenticare, degna di essere ripetuta».
Probabilmente questo può far capire perché, nonostante, le comodità dei tempi di oggi il pellegrinaggio agostano a Montemaggiore è un episodio tradizionale e religioso particolare in cui immergersi.
Santi Licata