Martedì 9 agosto si è insediato il nuovo Consiglio di Amministrazione della Fondazione Mandralisca a seguito della recente nomina,
da parte del Sindaco di Cefalù, prof. Daniele Tumminello, dei componenti: il prof. Vincenzo Garbo, l’avv. Luigi Spinosa, la dott.ssa Maria Teresa Rondinella, l’ing. Giuseppe Martorana (su indicazione dell’Assessore Regionale all’Istruzione), il dott. Leonardo Agueci (su indicazione dell’Assessore Regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana). Dopo l’insediamento e il simbolico passaggio di consegne da parte del CdA uscente, guidato dal prof. Antonio Purpura, i cui componenti hanno relazionato sul proficuo lavoro svolto che ha consentito il risanamento economico della Fondazione, il nuovo Consiglio di Amministrazione ha eletto, all’unanimità dei presenti, come nuovo Presidente, il Prof. Vincenzo Garbo. A sua volta il neopresidente, a norma di Statuto, ha nominato quale sua vice l’archeologa Maria Teresa Rondinella.
“Ringrazio i colleghi del CdA per la fiducia della quale mi hanno onorato nel conferirmi l’alta responsabilità della guida di una delle più prestigiose realtà culturali della Sicilia – afferma il neo Presidente della Fondazione, prof. Vincenzo Garbo – Da cefaludese assumere la guida della Fondazione Mandralisca è un grande onore, coniugato con la profonda consapevolezza del valore identitario che il museo Mandralisca ricopre per la città di Cefalù, insieme alla naturale caratteristica multidimensionale della cultura che lo fa assurgere a patrimonio universale.
L’Amministrazione della Fondazione è un impegno che sarà condiviso con tutti i colleghi del CdA, con un lavoro di squadra che punterà alla valorizzazione delle indubbie competenze e delle notevoli capacità di ciascuno.
Tra i molteplici obiettivi che il nuovo CdA si prefigge di raggiungere vi è l’implementazione dei preziosi risultati raggiunti dalla precedente gestione, grazie all’ottimo lavoro fin qui svolto, nella consapevolezza che il Mandralisca è, per importanza delle collezioni e valore delle opere esposte, uno dei musei di riferimento del patrimonio culturale internazionale.
Vogliamo realizzare il progetto di un “Grande Mandralisca”, grazie all’ampliamento e alla risistemazione degli spazi espositivi e delle collezioni, alla realizzazione di mostre temporanee di alto livello, alla creazione di partenariati pubblici e privati con importanti istituzioni culturali e imprenditoriali. Fondamentale sarà la promozione e del circuito SIBAC, che fa capo al Comune di Cefalù, al quale la Fondazione Mandralisca ha aderito sin dalla sua istituzione e che, in prospettiva, presenta notevoli opportunità di incrementare il flusso dei visitatori grazie al biglietto unico che mette in rete il Museo Mandralisca con la Rocca di Cefalù, il Teatro Salvatore Cicero, il sito archeologico della strada romana e il Lavatoio ‘medioevale’.
Siamo certi che la Regione siciliana confermerà e accrescerà il rapporto privilegiato con il Mandralisca, attraverso il sostegno economico indispensabile per lo svolgimento della sua mission e il coinvolgimento in iniziative culturali di grande livello. Siamo sicuri che il rapporto privilegiato che il Barone Enrico Pirajno di Mandralisca ha voluto stabilire, per volontà testamentarie, con la sua Cefalù e con l’istituzione comunale, sia accresciuta con l’intento di ottenere risultati sempre più importanti.
Ci impegneremo affinché il museo rafforzi i legami con le scuole e le altre agenzie educative, nel solco dell’idea lungimirante che fu, anch’essa, del Barone, ossia quella si fare del “Mandralisca” una sorta di laboratorio didattico.
Desideriamo che il circuito espositivo, pur valorizzando il suo nucleo centrale che lo vede come ‘casa museo’, divenga non più soltanto luogo nel quale si custodiscono opere d’arte e reperti ma centro di cultura a tutto tondo, capace di essere aperto alla contaminazione culturale e alle famiglie.
Per svolgere il nostro compito di amministratori pro tempore, confidiamo nell’esperienza, nella competenza e nell’abnegazione di tutto il personale, che, a pieno titolo, può essere annoverato come parte fondamentale del grande patrimonio che la Fondazione può vantare”.