Vivere gli antichi borghi nel ventunesimo secolo è possibile.
In Sicilia, la storia la si può toccare con mano, ovunque si poggi un piede è possibile che in quel posto, qualcuno di importante come re, imperatori, scienziati, militari, letterati e filosofi di epoche diverse abbia calpestato lo stesso suolo sul quale l’uomo moderno vive. Vicari è uno splendido esempio dove storia, laggenda, tradizioni e tanto altro, sono racchiuse in un unico borgo dove nei meandri delle sue antiche strade di pietra, si sentono profumi antichi e basta fermarsi qualche minuto in silenzio per sentire le voci degli antichi siciliani che hanno abitato e vissuto il borgo in questione. In occasione della sagra del Mandorlo e del “Passavolante”, grazie all’intervento di Mario Liberto, giornalista, noi di Esperonews abbiamo avuto l’opportunità di visitare Vicari in maniera unica. Un emotional tour che ha toccato i luoghi vicaresi più importanti, accompagnati dalla responsabile della biblioteca la dott.ssa Maria Clara De Maria, dalle preparatissime ragazze del Servizio Civile Nazionale, Lucia Dina, Roberta Lo Giudice e dallo studente dell’Accademia di Belle Arti, Giuseppe Tavolacci il quale ha apportato nuovi particolari agli studi in corso. Dall’antica chiesa di “Santa Maria di Boikos”, al’antico maniero che fu costruito in primis dal Conte Ruggero e poi nel corso degli anni passato nelle mani delle famiglie Chiaramonte, i Valguarnera, i Talamanca, La Grua, Ventimiglia, Del Campo, Caetani di Calatabiano, Alliata, Squillaci, Bardi e Bonanno, alle bellissime chiese che conservano diverse opere d’arte, fino ala nuovissima pinacoteca di Palazzo Pecoraro – Maggi. Il castello, oggi purtroppo mancante a causa di vari crolli, è sicuramente un vero esempio di incastellamento della Sicilia durante il periodo feudale ed ebbe un ruolo fondamentale durante i “Vespri Siciliani” perchè fu scelto da Giovanni di San Remigio, prefetto del Val di Mazara come punto strategico per la cacciata degli angioini dalla sicilia. Anche la gastronomia ha un ruolo importante nella storia, c’è infatti un dolce tipico vicarese che è il “Passavolante”, un nome davvero particolare attribuito ad un dolce semplice, formato da mandorle, uova, zucchero e farina il quale dopo essere stato infornato veniva fatto passare “velocemente” sui commensali per far si che questi potessero prenderne una quantità minore, ai tempi i dolci erano un lusso. Fino al 4 settembre, grazie all’iniziativa regionale “Borghi dei tesori Fest” ricadente all’interno di: “Le vie dei Tesori”, sarà possibile visitare luoghi e monumenti inediti di un borgo che racconta la sua storia ad ogni angolo del suo territorio.
Giovanni Azzara
IL SERVIZIO