Aspettando il Festival di Morgana: spettacoli e incontri con i pupari anche a Castelbuono e Cefalù

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Un festival storico sempre più amato che, attraverso gli spettacoli in presenza e in streaming nel periodo più duro della pandemia,

ha saputo coniugare tradizione e innovazione conquistando estimatori da ogni parte del mondo.
Quest’anno, il Festival di Morgana sarà preceduto dalla sezione OFF, per abbracciare le periferie e i paesi, spesso esclusi dai grandi eventi culturali.
Un fitto calendario, quello di Morgana OFF, che si svolgerà da domenica 18 settembre a domenica 30 ottobre con spettacoli in circuito che raggiungeranno le periferie e aree metropolitane, ma anche i paesi limitrofi.
Saranno dieci gli spettacoli di opera dei pupi, a ingresso gratuito, messi in scena da sei compagnie: coinvolgeranno due quartieri periferici urbani (Zen e Brancaccio), sette comuni della costa e dell’entroterra del Palermitano (Bolognetta, Castelbuono, Cefalù, Ciminna, Marineo, Partinico, Terrasini) e l’area archeologica di Solunto.
Gli spettacoli saranno tutti preceduti da un’attività formativa, anch’essa gratuita: Incontro con il puparo.
I pupi – espressione eccellente del patrimonio culturale immateriale del territorio, riconosciuta a livello internazionale grazie al riconoscimento Unesco – diventano così uno strumento per raccontare la stratificazione culturale della città di Palermo ma anche mezzo – attraverso lo spettacolo ma anche il racconto di chi mette in pratica quotidianamente quest’arte – per favorire l’inclusione culturale e sociale degli abitanti di alcune aree svantaggiate, prioritarie e complesse di Palermo e dei comuni limitrofi. rafforzando le azioni di destagionalizzazione dei flussi turistici per riequilibrare l’offerta culturale durante l’intero arco dell’anno.
Sarà un viaggio alla scoperta della memoria dei pupari, attraverso le parole e lo scambio tra le famiglie di artisti e il pubblico. Ogni incontro sarà il tassello di un puzzle di vita e arte da ricomporre e trasmettere, in cui le singole compagnie si soffermeranno sulle specificità dell’opera dei pupi nei loro tradizionali luoghi di attività con dimostrazioni a vista e approfondimenti sui codici performativi tradizionali.
La Compagnia Famiglia Mancuso nasce da Enzo Mancuso, ultimo discendente dell’omonima famiglia di pupari che diede inizio alla propria attività a Palermo nel 1928, quando il cavaliere Antonino Mancuso aprì il suo primo teatro dell’Opera dei pupi. Maestri del cavaliere Antonino furono il puparo Giovanni Pernice e il figlio Nino, che avevano un teatro nel quartiere del Borgo Vecchio, dove egli iniziò a fare l’aiutante all’età di dieci anni.
A metà del secolo scorso, negli anni della crisi dell’Opera dei pupi, Antonino allestì un teatro itinerante sopra un camion per rappresentare gli spettacoli nei quartieri cittadini e nei paesi. Creò anche un armadio-teatro dove animava dei pupi più piccoli per esibirsi nelle case private.
Mancuso apportò alcune innovazioni alle armature, con elmi “alla greca” e “alla romana”. Alla realizzazione degli spettacoli partecipavano i figli Nino (papà di Enzo), Pino e Stefano.
Enzo è nato a Palermo nel 1974 ed è oggi l’anima dell’attuale compagnia. Nel 2003 apre il suo teatro nello storico quartiere del Borgo Vecchio. Oltre ad essere un abilissimo costruttore di pupi e oprante, Enzo ha rivelato nel tempo una particolare capacità nell’arte del cunto.
La manifestazione è organizzata dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari – Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino con il contributo di Comune di Palermo – Assessorato alle Culture e in collaborazione con Ministero della Cultura, Direzione generale Spettacolo dal Vivo; Regione Siciliana, Assessorato del Turismo dello Sport e dello Spettacolo, Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.