Sono quattro i progetti pervenuti al comune di Gangi per il bando, che si ripropone ogni anno, sulla democrazia partecipata.
I comuni della Regione Sicilia, infatti, sono tenuti a spendere annualmente il 2% dei fondi che ricevono dalla Regione con forme di democrazia partecipata, quindi coinvolgendo i cittadini nella scelta dei progetti da realizzare con questi fondi. È quanto prevede la legge regionale 5/2014.
I quattro progetti per l’anno 2022, come si legge sul sito del Comune di Gangi, riguardavano la creazione di una guida alla sezione archeologica del Museo Civico “S. Naselli” e di 3 pannelli in modalità “Easy to Read” presentato dall’associazione “Artec” e dal suo presidente, Ferraro Santo; un evento di formazione politico amministrativa rivolto ai giovani di età compresa tra i 16 e 39 anni, presentato dall’associazione “Forum Giovani”; la creazione di uno spazio condiviso in cui il minore disabile possa sperimentare un nuovo modo di comunicare e di stare insieme con gli altri, dell’associazione “Ponti e Arcobaleni Onlus”; e infine l’inserimento del territorio in un circuito cicloturistico, presentato da Santo Castello.
Il termine ultimo per presentare ogni progetto era stato fissato al giorno 2 agosto 2022 e, secondo il regolamento, ogni proposta doveva essere corredata da un’idea sommaria di spesa per la realizzazione. Considerate, dunque, le somme necessarie alla realizzazione di ciascun progetto e la somma prevista dal bando, sono due i progetti che si sono aggiudicati i finanziamenti: quelli delle associazioni “Ponti e Arcobaleni Onlus” e “Forum Giovani” , con uno scarto di quattro voti. La scelta dei progetti “vincitori”, infatti, è avvenuta attraverso una votazione online, rivolta ai residenti nel comune, tenutasi nei giorni 17-18-19 settembre, con la quale tutti i cittadini di età superiore ai 15 anni hanno espresso la propria preferenza. Queste due proposte costituiranno oggetto di impegno nel bilancio comunale.
Le aree di intervento per le quali era possibile presentare un progetto riguardano ambiente e territorio, sviluppo economico e turismo, aree verdi, politiche giovanili, attività sociali, scolastiche ed educative, attività culturali, sportive e ricreative.
Potevano, inoltre, presentare proposte di intervento i cittadini residenti nel territorio comunale, che abbiano compiuto il quindicesimo anno di età, e tutti gli organismi di rappresentazione collettiva che abbiano sede legale od operativa nel territorio comunale.
Non era possibile, invece, avanzare proposte, ad esempio, per i soggetti che ricoprono incarichi di natura politica sul territorio nazionale, le associazioni, no profit, presenti sul territorio Nazionale, che siano riconducibili a soggetti politici o che svolgano attività con fini politici; e ovviamente i dipendenti comunali.
Per monitorare e promuovere l’utilizzo di queste risorse, a livello regionale, è stato istituito il laboratorio di monitoraggio civico “Libellula” che ha lanciato “Spendiamoli Insieme”, un sito dove è possibile rintracciare tutte le informazioni sui progetti di democrazia partecipata, attivati nei vari comuni siciliani.
Parallelamente alla pubblicazione del sito, è stata lanciata una campagna di sensibilizzazione sulle opportunità offerte dalla legge alle comunità locali e sull’importanza di una maggiore pubblicità che ogni Comune deve dare all’azione di democrazia partecipata. Ogni anno, infatti, è stato rilevato che circa la metà dei fondi disponibili viene ogni anno restituita dai Comuni alla Regione per mancata spesa.
Irene Doccula