Hanno le idee chiare le 24 associazione termitane che hanno inviato una lettera al Sindaco Maria Terranova al fine di far acquisire la Casa-Studio di Filippo Sgarlata,
uno dei massimi scultori del Novecento, per destinarlo a esposizione permanente delle sue opere.
A firmare la petizione: ADVS, ANPI, Archeoclub, Associazione Combattenti e Reduci, Associazione Giovani nell’Arte, Associazione La Goccia, Associazione Spartacus, Auser, BCsicilia, Circolo Margherita, Circolo Stesicoro, Comitato Città porto, Himera Friends, HimerAzione, La Casa di Stenio, Lega Navale, Lions Club Cerere, MO.VI., Novi Familia, Pittamuri, Redazione Esperonews, RodoArte, Termini d’Arte, Vela Club.
“Da circa un mese – scrivono nella nota i sodalizi – la Casa-studio dello scultore termitano Filippo Sgarlata, uno degli artisti che meglio ha rappresentato la Sicilia nella prima metà del Novecento, è al centro di una attenzione mediatica alquanto rilevante. L’ipotesi che possa essere demolita ed al suo posto costruita una palazzina di due piani ha mosso l’incredulità prima e lo sdegno dopo dell’intera comunità termitana e non solo”.
Le associazioni firmatarie vogliano coinvolgere l’Amministrazione ad esprimere una posizione chiara e decisa. “Prendiamo a prestito – scrivono – dal Presidente dell’Ordine degli Architetti di Palermo, Iano Monaco, una sua riflessione postata sui social e ripresa da diversi giornali: Auspichiamo, che una attenta valutazione della questione consenta a ognuna delle parti che hanno voce e responsabilità in capitolo (Soprintendenza e Comune ndr) di tutelare gli interessi della collettività a conservare e valorizzare un bene che oltre e prima ancora che ai legittimi proprietari, appartiene di fatto alla storia e alla cultura della città di Termini.
Ecco oltre la Soprintendenza, è il Comune di Termini Imerese, che lei presiede, una delle parti che hanno voce e responsabilità in questa vicenda. E in tal senso, siamo certi che questa Amministrazione non ha alcuna colpa sul percorso sin qui fatto o non fatto, a salvaguardia di tale edificio. Ma ha una responsabilità sul presente e sul futuro della salvaguardia della memoria storica di questa città, in questo caso rappresentata dalla Casa studio dello scultore Sgarlata. Sulla sua tutela complessiva e non solo su una sua parte lasciata come segno”.
E in questo caso le Associazioni sono molto chiare: “I tentativi di mediazione che si stanno mettendo in atto con la prospettiva di “salvare” solamente la facciata prospicente la via Falcone e Borsellino e la demolizione e ricostruzione di tutto il resto, significano palesemente distruggere la valenza intrinseca dell’edificio e il suo valore di eredità culturale”.
I sodalizi termitani chiedono pertanto al Sindaco “al fine di restituire alla collettività tale importante “pezzo” della nostra storia, di acquisire l’immobile per trasformarlo in quello che già da anni doveva essere: il Museo delle opere del grande scultore Filippo Sgarlata. Siamo certi che il proprietario rinuncerà all’immobile (adeguatamente ricompensato) se ha un minimo di amore per questa città e a cuore la salvaguardia di un pezzo importante della sua memoria storica. In una comunità veramente tale l’interesse collettivo viene prima degli eventuali egoismi personali. Certi del suo impegno a difesa dei beni culturali di questa città restiamo in attesa di un suo determinante e risoluto intervento”.
Tutto ciò che rappresenta la nostra storia, in particolar modo mi riferisco ai beni culturali, deve essere in mano pubblica affinché la collettività tutta ne possa beneficiare.
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