Regionali Sicilia 2022, Di Carlo: “dopo il 25 settembre massimo impegno per le Madonie e la Sicilia”

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Da San Candido a Lampedusa, il prof. Calogero Di Carlo è pronto a mettere la lua lunga carriera ed esperienza al servizio delle Madonie e dell’intera Sicilia.

Di Carlo, originario Caltavuturo, ha sulle spalle una lunghissima carriera professionale maturata dapprima nell’Arma dei Carabinieri, poi in ambito manageriale ed accademico. Insieme a Danilo Jervolino ha infatti costituito la prima e ad oggi la più importante Università Telematica online d’Italia, invidiata in tutta Europa per il suo modus operandi. Durante l’intervista, Di Carlo ci ha voluto far sapere e sottolineare il fatto che ha deciso di ritornare nella sua amata Sicilia, che non ha mai abbandonato, pronto a mettere le proprie competenze al servizio dei siciliani per avviare nuovi progetti ed affrontare nuove sfide. La Sicilia infatti, ci fa sapere, ha grandissime potenzialità, deve saperle sfruttare al meglio e deve risolvere quelli che sono i problemi che la affliggono da anni, con uno sguardo alla creazione di opere strategiche, tra queste rientra di certo il “Ponte” sullo Stretto di Messina.

Professore, grazie per aver accettato questa intervista. La sua, è una lunga carriera, dapprima nell’Arma, poi politica e successivamente accademica: qual è il suo obiettivo per queste elezioni regionali 2022?

Grazie a voi per l’opportunità che mi avete dato di potermi far conoscere dai vostri lettori. Dopo una lunga carriera al servizio dello Stato, e aver contribuito alla crescita della più importante Università Telematica online d’Italia e invidiata in tutta Europa, con l’apertura di circa 1.000 poli didattici e 100 sedi di esami da San Candido a Lampedusa, formando oltre 100.000 studenti. Ho deciso di mettere a disposizione le mie competenze culturali, professionali e di conoscenze nel mondo della formazione (circolare) per contribuire al cambiamento della nostra bella ed amata Sicilia. Il futuro è dei giovani e sarò accanto a loro per renderli partecipi alla vita pubblica e creare le condizioni affinché possano avere un futuro nel loro luogo di nascita, sfruttando le nuove tecnologie, senza tralasciare i mestieri tradizionali da rivedere in chiave moderna.

Si parla spesso di “autonomia”, mettere in pratica lo Statuto della Regione Siciliana (unico al mondo e invidiato da molti) ecc. Quasi nessun governo regionale è mai riuscito ad attuarlo appieno, cosa dice il suo programma in merito?

E’ arrivato il momento di non chiedere più aiuto allo Stato centrale e fare da soli, lo Statuto ci da piena autonomia in molte materie perchè nasce per abbattere le barriere e le difficoltà che ha un’isola rispetto al continente. Per fare questo ci vogliono leader e persone in grado di guidare il cambiamento, sfruttando le immense risorse che ci offre la nostra regione, approvando leggi che snelliscano le procedure per la realizzazione delle strade provinciali, il potenziamento delle ferrovie, la realizzazione di porti e aeroporti moderni, e il relativo collegamento della rete viaria, attraverso il Ponte di Messina, con il resto d’Italia e d’Europa (piattaforma del Mediterraneo), dove invece si viaggia ad alta velocità.  

Lei è originario di Caltavuturo, quindi madonita doc. Le Madonie sono un gioiello incastonato in Sicilia, purtroppo però la situazione in questo territorio non è delle migliori, assistiamo infatti a fenomeni di spopolamento, giovani che vanno via perché non sembra esserci futuro e tanti altri: Cosa potrebbe accadere dopo il 25 settembre? Qualcosa potrà cambiare?

La mia storia dimostra che anche in Sicilia si può fare impresa e creare occupazione, non solo nel mondo della formazione online che grazie alle nuove tecnologie non ha più confini, ma anche in altri settori, basti pensare che oggi si può lavorare anche direttamente da casa rispetto ad un’azienda che è localizzata dall’altro capo del mondo. Dopo il 25 sarò un punto di riferimento per le Madonie e la Sicilia; mi impegnerò per la realizzazione delle infrastrutture viarie, dei servizi scolastici e sanitari che non possono più attendere. Inoltre, bisognerà valorizzare i nostri borghi, creando rete e promuovendoli come prodotto turistico unico, solo così si potrà interfacciare con i tour operator internazionali. Questa serie di iniziative consentiranno di mettere un freno allo spopolamento dei piccoli borghi e dei nostri giovani.

A proposito di giovani. Lei è un punto di riferimento per tantissime persone anche all’estero: se avesse la possibilità di avere un microfono collegato con tutti i paesi della nostra Isola, cosa direbbe ai giovani madoniti e in generale ai giovani siciliani?

Ai giovani siciliani dico di non mollare, di non demordere, di avere fiducia nella politica e di impegnarsi direttamente e concretamente mettendo a disposizione la propria intelligenza per il bene comune. I tanti cervelli siciliani che sono emigrati al nord e nel resto del mondo hanno dimostrato di poter raggiungere grandi traguardi e obiettivi, per il solo fatto che hanno trovato un territorio che offrisse le condizioni lavorative e infrastrutturali adeguate, per questo motivo sono certo che lo potremo fare anche in Sicilia, e i giovani potranno realizzare le proprie aspirazioni e i propri sogni nella terra di origine. Se i giovani decideranno di studiare o fare esperienze lavorative all’estero, non dovranno più preparare la valigia, bensì lo dovranno fare per accrescere il proprio bagaglio culturale e professionale e ritornare a casa.

Vuole fare un augurio?

Il mio motto è “la Sicilia mette le ali”, e a voi dico di puntare sempre in alto e di lottare fino in fondo per le proprie idee che cammineranno con le proprie gambe.
Giovanni Azzara

 

 

 

 

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