È morto Fabio Raia aveva 56 anni, lascia la moglie e due figli. Per oltre dieci anni è stato giudice onorario, prima alla sezione distaccata di Cefalù e poi a Termini Imerese.
Prima era stato vice procuratore onorario a Palermo. Fra le sue sentenze si ricorda la condanna a sei mesi di reclusione al confrate di Corleone per il cosiddetto «inchino», perché con quattro colpi di campanella fece fermare la vara di San Giovanni Evangelista in via Scorsone nei pressi di casa Bagarella. Aveva condannato, in un troncone, i vertici della famigerata banda Alvarez, il capo indiscusso Antonino Alvarez di 23 anni e Salvatore Renda di 30, per «possesso ingiustificato di chiavi alterate o di grimaldelli». Erano stati arrestati con l’operazione «Red gold», condotta dalla compagnia dei carabinieri di Cefalù. La banda era accusata di aver utilizzato una canna da pesca con una tronchesina sull’estremità opportunamente costruita per raggiungere i cavi dell’alta tensione e tranciarli.