Pronti a partire gli interventi di restauro al Duomo di Cefalù. Finanziati con due milioni di euro dalla Regione Siciliana restituiranno nuovo splendore alle coperture, agli esterni e agli apparati decorativi di uno dei beni monumentali più preziosi della Sicilia, parte del patrimonio Unesco.
Lunedì, 28 novembre, alle 10,30, saranno consegnati i lavori alla presenza del vescovo di Cefalù, monsignor Giuseppe Marciante, del dirigente generale del dipartimento dei Beni culturali, Franco Fazio, della soprintendente dei Beni culturali di Palermo, Selima Giuliano e del sindaco di Cefalù, Daniele Tumminello.
Ad aggiudicarsi i due appalti da un milione di euro ciascuno, a valere sui fondi Po Fesr 2014/20, sono state le ditte Emmecci srl di Ganci (Pa) per il restauro sull’apparato murario esterno, e Piacenti spa di Prato, per il recupero delle decorazioni interne. I progetti sono curati dalla Soprintendenza per i beni culturali di Palermo. Le imprese, che saranno presenti lunedì assieme ai direttori dei lavori e rup – architetti Silvana Lo Giudice, Filippo Davì e Valentina Sabella – avranno 365 giorni di tempo per ultimare le opere.
«Un intervento molto importante e capillare – sottolinea l’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana, Elvira Amata – grazie al quale potremo restituire al Duomo di Cefalù l’originario splendore. Patrimonio culturale di bellezza e richiamo internazionale, il Duomo, con il riconoscimento Unesco all’interno dell’itinerario arabo-normanno, rappresenta un elemento culturale e architettonico di grande richiamo che il mondo ci invidia. Dobbiamo proteggere, custodire e valorizzare il nostro patrimonio di bellezza e storia che è il vero attrattore e motore dell’economia dei territori. E dobbiamo contestualmente educare i giovani alla conoscenza e al rispetto dei beni culturali, perché l’economia della bellezza è la vera scommessa del futuro».
Nel dettaglio, gli interventi previsti dal primo appalto riguardano il fronte absidale e il prospetto settentrionale, interessati da fenomeni di degrado delle parti lapidee. In particolare, si prevede il restauro dei paramenti murari in pietra da taglio a faccia vista, delle superfici lapidee a intaglio sagomate, modanate e scolpite, con operazioni di preconsolidamento, dismissione di eventuali stuccature o superfetazioni cementizie, pulitura, rifacimento degli elementi mancanti, consolidamento e protezione finale, oltre a trattamento disinfestante e sostituzione di conci cadenti. Previsti il restauro delle colonnine, il rifacimento degli intonaci ammalorati, la revisione delle coperture piane o a falda, del sistema di smaltimento delle acque meteoriche, la realizzazione di una indiana in corrispondenza delle absidi esterne per ridurre i fenomeni di umidità ascendente.
Il secondo appalto, invece, riguarda il portale marmoreo di ingresso del Duomo, l’apparato decorativo di alcune zone interne, ossia il presbiterio e l’abside con l’articolato ciclo decorativo di mosaici, affreschi, stucchi e tempere; la cappella del Sacramento (prothesis) con la decorazione a stucco tardosettecentesca e i monumenti funebri barocchi a marmi policromi; la navata centrale limitatamente alle decorazioni a encausto raffiguranti immagini sacre poste sulle colonne. Verrà restaurata, inoltre, la grande croce lignea quattrocentesca dipinta a tempera su entrambi i lati da Guglielmo da Pesaro, oggi nel presbiterio e che verrà ricollocata nella posizione originaria, sotto l’arco trionfale.
La Cattedrale di Cefalù viene edificata nel 1131 per volere di Ruggero II d’Altavilla, re di Sicilia. Tra il 1145 ed il 1148 viene realizzata la decorazione musiva dell’abside, in cui emerge la figura del Cristo Pantocratore, e della volta a crociera; i mosaici delle pareti meridionale e settentrionale del presbiterio, invece, risalgono a un’altra fase conclusa nel corso del regno di Guglielmo I (1154-1166). La costruzione della fabbrica insieme al chiostro non risulta ultimata alla morte di Ruggero (1154); la conclusione della copertura lignea riccamente dipinta della navata centrale si può ricondurre al 1170.
Dopo una battuta d’arresto, in cui Guglielmo II decide di avviare il nuovo cantiere del Duomo di Monreale (1172 ca), una nuova fase costruttiva si fa risalire al periodo della dominazione sveva (1240 ca.) con la elevazione delle strutture della parte sommitale del corpo orientale e della facciata tra le due torri, di derivazione nordica così come il motivo ad archi intrecciati con fasce ondulate a zig-zag che si sviluppa sul prospetto del corpo traverso.
Nel 1263 Enrico Ventimiglia di Geraci finanzia il restauro della copertura lignea della navata centrale, che versava in cattivo stato di conservazione, e quattro anni dopo la Cattedrale viene di nuovo consacrata. Una ulteriore fase costruttiva si ha nel corso dell’ultimo trentennio del Quattrocento con la realizzazione del portico in facciata, le volte a crociera sul braccio meridionale del corpo traverso e di diverse opere d’arte tra le quali la grande croce lignea, oggi collocata nel presbiterio. Nel XVI furono condotti numerosi lavori di restauro, il ripristino di alcune travi della copertura lignea ed il rifacimento della pavimentazione.
Le prescrizioni del Concilio di Trento per il rito delle celebrazioni determinano un nuovo assetto del presbiterio per realizzare un nuovo altare e gli stalli del coro dei canonici, oltre ai passaggi verso la prothesis e il diaconicon. Vengono, inoltre, costruiti altari laterali incassati lungo i muri longitudinali delle navate.
Tra il 1621 e il 1645 vengono decorati i pilastri, le volte e le pareti del presbiterio, che non presentavano il rivestimento musivo; tra la seconda metà del Seicento e il Settecento vengono inseriti decori e cappelle lungo le pareti interne del corpo traverso e delle navate, nonché le volte nelle navate laterali, nascondendo alla vista il tetto ligneo.
A partire dal 1902 la Cattedrale è oggetto di diversi lavori finalizzati alla riconfigurazione della volumetria e struttura medievale originaria, attraverso interventi di liberazione dalle stratificazioni storiche successive. Tra il 1984 ed il 2003 viene realizzato il ciclo delle 72 vetrate ad opera di Michele Canzoneri.
Tra il 1996 ed il 2001 una campagna di restauri, su progetto della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Palermo e finanziamento della Comunità Europea, ha riguardato il rifacimento di parte delle coperture, il restauro della decorazione musiva, degli affreschi e delle colonne centrali del portico. Qualche anno dopo si concludono i lavori di restauro del chiostro, su progetto redatto dalla Soprintendenza e dalla Provincia di Palermo.
Nel 2015 il Duomo, dal 1943 monumento nazionale, viene dichiarato Patrimonio dell’umanità nell’ambito dell’Itinerario Arabo-Normanno di Palermo, Cefalù e Monreale.
Nel 2017 i mosaici del presbiterio e dell’abside sono stati messi in sicurezza con un intervento di somma urgenza.
E infine, tra il 2020 ed il 2021, viene restaurato per intero il turniale, il sagrato della Cattedrale, dalla pavimentazione con un sottostante sistema di smaltimento delle acque piovane, agli intonaci, alle quattro statue che rappresentano i Dottori della Chiesa latina: San Girolamo, San Gregorio, Sant’Ambrogio e Sant’Agostino.