Il 21 gennaio 2023 in occasione del 40° anniversario della morte, al comando dei carabinieri di Montemaggiore Belsito si terrà una commemorazione della Medaglia d’Oro al valore dell’Arma dei carabinieri, appuntato Giuseppe Cavoli.
Iniziativa voluta dall’Amministrazione comunale, per onorare e far conoscere la figura di un servitore dello Stato, caduto compiendo il proprio dovere. Alla presenza dei rappresentanti politici, delle forze dell’ordine, delle rappresentanze religiose, di familiari e di cittadini montemaggioresi e non solo, verrà fatta memoria dell’eroico militare.
Questo il ricordo dell’accaduto dell’epoca. L’appuntato dei Carabiniere Giuseppe Cavoli viene ucciso a Montemaggiore Belsito venerdì 21 gennaio 1983. All’epoca dei fatti il militare era in organico al Comando Stazione di Carabinieri a Montemaggiore. Quel giorno occorreva rintracciare in paese Giuseppe Zanghì, psicolabile, sfuggito al controllo durante il tragitto verso Palermo per il suo ricovero coatto disposto presso una struttura sanitaria. Alla ricerca dell’uomo che si aggirava armato tra le strade imbiancate di neve, si predispongono i Carabinieri a bordo di una Fiat Campagnola guidata dal brigadiere Antonio Siviero, il Comandante della Stazione, Santo Gambino, sedeva accanto all’autista, e l’Appuntato Giuseppe Cavoli, seduto sul sedile posteriore. Mentre i tre Carabinieri percorrevano Corso Re Galantuomo, furono attaccati con colpi d’arma da fuoco (un fucile da caccia calibro 12) sparati dallo stesso Zanghì che agiva in maniera psicotica. Giuseppe Cavoli venne colpito e ciò ne causò la morte, mentre il brigadiere Siviero che era alla guida, rimase ferito.
Occorre ricordare, il gesto meritorio e risolutivo del maresciallo forestale Saverio Iacono che con prontezza convinse Giuseppe Zanghì a deporre l’arma, dato che Iacona fece ricorso all’ascendente positivo sull’aggressore, tanto che quest’ultimo acconsentì a non proseguire, possibilmente e ulteriormente nell’intento omicida. Iacono è morto proprio recentemente, il 7 gennaio di quest’anno all’età di ottantacinque anni.
Lo Zanghì venne arrestato e assicurato alla giustizia. L’Appuntato Cavoli lasciava la moglie Giovanna Candino, i figli Alessandro, Loredana ed Emiliano, quest’ultimo Maresciallo Maggiore dei Carabinieri. Il 21 gennaio 1986 il Comune di Montemaggiore Belsito ha fatto collocare nel Comando Stazione dell’Arma una targa in marmo, attualmente custodita all’ingresso dello stabile, recante la scritta “I cittadini di Montemaggiore Belsito all’Appuntato dei Carabinieri Giuseppe Cavoli nel ricordo delle sue doti umane e del suo sacrificio. 21 gennaio 1986”. Con decreto presidenziale n.119 del 23 agosto 2019, all’Appuntato Cavoli Giuseppe, nato il 2 luglio 1937 a San Mauro Castelverde, è stata concessa la medaglia d’oro al valore dell’Arma dei carabinieri «alla memoria» con la seguente motivazione: «Addetto a stazione distaccata, con eccezionale coraggio ed esemplare iniziativa, consapevole dei concreti rischi cui si esponeva, non esitava, insieme con altri militari, a porsi alla ricerca di un soggetto psicolabile che si aggirava armato di fucile nel centro abitato, costituendo pericolosa minaccia per la cittadinanza. Fatto segno di proditoria azione di fuoco da parte dello squilibrato, decedeva a seguito delle ferite riportate. Chiaro esempio di elette virtù militari ed altissimo senso del dovere spinto fino all’estremo sacrificio».
La caserma è stata sottoposta a lavori di ammodernamento ed efficientamento energetica nel 2015 e, analogamente, è stata realizzata una sezione residenziale nel 2022. Appena perverranno le autorizzazioni ministeriali la stazione dei carabinieri di Montemaggiore Belsito sarà identificata come “Caserma Giuseppe Cavoli”, Ad memoriam.