Il giudice monocratico di Termini Imerese, Daniela Mauceri, ha assolto perché il fatto non sussiste i dipendenti delle poste italiane Salvatore Caruso, Vincenzo Miceli, Giuseppe Cusumano, Nicola Corrao, Giuseppe D’Amore, Agostino Di Maria, Stefania Valenti, Carmelo Pupella finiti sotto processo per interruzione di pubblico servizio tra Palazzo Adriano e Corleone.
I dipendenti erano difesi dagli avvocati Salvatore Sansone, Salvatore Castellese (nella foto) e Maria Costantino.
Utenti residenti nei comuni di Palazzo Adriano da settembre del 2016 a febbraio del 2017 lamentavano di non ricevere bollette del gas, Telecom, lettere e fatture commerciali e corrispondenza ordinaria: per tale ritenuto disservizio erano state presentate diverse denunce.
L’istruttoria del processo ha consentito di accertare che la corrispondenza ordinaria che non sarebbe stata consegnata per mesi non era curata da Poste Italiane, ma da società private attraverso contratti specifici con enti o banche.
Anche il Pubblico Ministero, dott. Marcello Tuzzolino nella sua requisitoria ha evidenziato come in effetti il processo mancasse della prova del contestato disservizio per questo ha formulato istanza di assoluzione alla quale tutti i difensori si sono associati.
“Iniziato nel dicembre del 2018, dopo una lunga e attenta disamina dibattimentale, giunge conclusione una vicenda processuale che ha gravemente danneggiato i nostri clienti tanto in termini di vita privata quanto nel rispettivo sviluppo di carriera. Siamo molto soddisfatti dell’esito del giudizio – dicono i legali – lette le motivazioni della sentenza, attese tra 90 giorni, e attenzionate le dinamiche che hanno portato a segnalare ingiustamente alla Procura infondate interruzioni di servizio, valuteremo le iniziative da prendere per i giusti ristori dovuti ai nostri clienti”.