Mercoledì 22 febbraio 2023, presso la sala “Caduti di Nassirya” di Palazzo Madama, alla presenza del Presidente del Senato Ignazio La Russa, sarà presentata la candidatura di Castelbuono nel novero delle Città Creative Unesco, settore gastronomia.
In attesa dell’uscita del bando prevista per marzo 2023, il Sindaco Mario Cicero, su invito del senatore Alessandro Alfieri – e con il supporto dello Steering Committee (comitato d’indirizzo) e del Management Team del progetto – racconterà a Palazzo Madama come Castelbuono abbia identificato nella creatività, declinata nel settore della gastronomia, l’elemento strategico per il proprio sviluppo urbano sostenibile e come da questa premessa sia scaturita l’idea della candidatura a Città Creativa Unesco per la Gastronomia.
La comunità di Castelbuono si caratterizza infatti per la presenza sul suo territorio di alcuni prodotti – unici al mondo – e per la presenza di una forte rete votata alla promozione di un’alimentazione sostenibile e alla tutela della biodiversità. Questa unicità e l’attenzione alla sostenibilità derivano dalle caratteristiche ambientali specifiche del territorio di Castelbuono e, più in generale, delle Madonie.
Inserito nella lista dei Geoparchi mondiali Unesco il 17 novembre 2015, infatti, il Parco delle Madonie è il luogo più ricco di biodiversità in Sicilia ed uno dei più ricchi in tutto il bacino del Mediterraneo e in Europa. Un attore fondamentale sul territorio in tema di biodiversità e valorizzazione di prodotti tipici è Slow Food e sono molti i presidi presenti nel parco come: la Manna, la Provola delle Madonie, il Fagiolo badda di Polizzi Generosa, l’Albicocca di Scillato e il Peperone (un pipiddu) di Polizzi Generosa. Grazie a un saper fare che si tramanda di generazione in generazione, le materie prime si trasformano in prodotti culturali, vera espressione dell’identità della comunità. I piatti tipici di Castelbuono, come in molte parti della Sicilia e del sud, rappresentano una delle massime espressioni della Dieta mediterranea, patrimonio immateriale Unesco. Con il recente riconoscimento della Cerca a Cavatura del Tartufo a patrimonio immateriale dell’umanità Unesco (Castelbuono fa parte dell’Associazione Nazionale Città del Tartufo), e la presenza del sito Unesco “Palermo arabo-normanna e le Cattedrali di Cefalù e Monreale”, il parco delle Madonie può vantare la presenza di quattro grandi riconoscimenti dell’Unesco.
Il percorso di candidatura di Castelbuono rappresenta un processo naturale, una sorta di metamorfosi, di quanto già realizzato da un territorio caratterizzato da forti asset culturali, che intende diffondere la propria creatività a livello internazionale.
Il Comune di Castelbuono per affrontare il percorso di Candidatura si è affidato a BIA Beni Immateriali e Archivistici, società di consulenza e progettazione culturale, che negli anni ha seguito con successo altre due candidature – Alba Città Creativa per la gastronomia nel 2017 e Biella Città Creativa per l’artigianato e l’arte popolare nel 2019: per entrambi questi casi l’esperienza della Candidatura ha rappresentato un punto di partenza al ripensamento del territorio in chiave culturale e sociale nonché un benefico strumento di coesione e trasmissione dell’identità dei luoghi.
L’obiettivo della conferenza stampa è quello di presentarsi al sistema Paese e approfondire l’opportunità di una Candidatura siciliana che parla e rappresenta dunque il Sud d’Italia, area che al momento non vede un portavoce all’interno del circuito delle Città Creative: attualmente, non si contano presenze italiane a sud di Roma.
La Rete delle Città Creative Unesco è stata creata nel 2004 per promuovere la cooperazione tra le città che hanno identificato la creatività come elemento strategico per lo sviluppo urbano sostenibile ed è divisa in sette aree corrispondenti ad altrettanti settori culturali (Musica, Letteratura, Artigianato e Arte Popolare, Design, Media Arts, Gastronomia, Cinema).
Le 295 città, nei paesi di tutto il mondo, che attualmente fanno parte della rete collaborano per un obiettivo comune: fare della creatività e dell’industria culturale il centro dei loro piani di sviluppo a livello locale e collaborare attivamente a livello internazionale. Tutte le Città Creative sono impegnate nello sviluppo e nello scambio di buone pratiche innovative per rafforzare la partecipazione alla vita culturale e per integrare la cultura nelle politiche di sviluppo urbano sostenibile. Inoltre, la Rete sostiene gli scambi artistici e il partenariato della ricerca sia con le città della rete che con il settore pubblico e il settore privato. In quanto tali le Città Creative contribuiscono al raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. In Italia attualmente fanno parte: Alba, Bergamo, Biella, Bologna, Carrara, Como, Fabriano, Milano, Modena, Parma, Pesaro, Roma, Torino.