«La Regione Siciliana ribadisce la propria volontà di autorizzare l’installazione del telescopio “Flyeye” dell’Agenzia spaziale europea sul Monte Mufàra, nelle Madonie, con la contestuale realizzazione di un Osservatorio astronomico. Un’occasione di grande visibilità a livello mondiale per la nostra Isola che non intendiamo assolutamente perdere. Proprio per questo motivo, stiamo lavorando per trovare la soluzione idonea. La nuova costruzione, infatti, ricade nella zona A del Parco a oltre 1850 metri di altezza, dove vige un divieto di inedificabilità assoluta, prevista dal Codice dei beni culturali e del paesaggio». Lo dichiara il presidente della Regione, Renato Schifani.
«Per superare questi vincoli – prosegue Schifani – il governo regionale ha proposto, durante l’esame della Finanziaria, un’apposita norma la cui approvazione, da parte dell’Ars in maniera diversa dalla sua originaria formulazione, però, non ha consentito di derogare alle disposizioni vigenti. Stiamo già procedendo a perfezionare il provvedimento e nel contempo abbiamo avviato anche un’interlocuzione con il ministero dei Beni culturali, competente per materia. Proprio più di un mese fa, avevo rassicurato in tal senso il presidente dell’Agenzia spaziale italiana, Giorgio Saccoccia, sull’intendimento della Regione a trovare la soluzione. Le polemiche di questi giorni, da parte di qualcuno sono, quindi, assolutamente fuori luogo e strumentali».
Nei giorni scorsi una nota di chiarimento del Progetto Fly Eye del Comune di Petralia Sottana, in merito all’articolo apparso in un quotidiano palermitano dal titolo “Madonie, la disfida del telescopio: 24 sindaci in campo per difendere il progetto, gli ambientalisti in trincea” ha precisato: «da subito il ruolo dell’Amministrazione, pur riconoscendo l’alto valore scientifico dell’opera, è stato quello di avere precise garanzie circa la salvaguardia ambientale e le ricadute sul territorio. Ciò in osservanza delle leggi vigenti di tutela dell’Ambiente, dei vincoli normativi e delle recenti sentenze della Corte Costituzionale. In tal senso, il Comune di Petralia Sottana si è fatto promotore e ha partecipato ad un incontro svoltosi l’8 agosto 2022 presso l’assessorato Territorio e Ambiente alla presenza dell’allora Assessore Cordaro, dei rappresentanti dell’ESA, della società di progettazione dell’opera, dei sindaci del territorio e dell’allora Presidente dell’Ente Parco delle Madonie Angelo Merlino. In quel contesto sono state evidenziate diverse criticità in termini di consumi di energia, di impatto visivo e ambientale e presi impegni specifici circa la riduzione degli effetti, le compensazioni per il territorio e i sistemi di controllo. In ultimo si è prefigurato un percorso che prevedeva “l’emissione del parere da parte del CRPPN” e l’attivazione di un tavolo di lavoro costante. L’articolo sembra rappresentare una contrapposizione fra alcuni legittimi rilievi da parte delle associazioni ambientaliste e il percorso autorizzativo del Fly Eye. A tal proposito ribadiamo, in un percorso trasparente e certo che eviti eventuali contenziosi, la necessità di chiarire ogni aspetto normativo nei tavoli competenti che saranno attivati dall’Assessorato Regionale. Solo a valle di questo processo di verifica si potrà procedere al rilascio dell’autorizzazione nelle modalità di legge che attribuisce l’ultima parola all’Assessorato Territorio e Ambiente. Il Parco delle Madonie è innanzitutto un’area di elevato pregio naturalistico, riconosciuto ormai a livello mondiale. Auspichiamo che tutte le attività siano improntate a coniugare i fini di salvaguardia delle peculiarità ambientali con quelli di ricerca scientifica».