Era la sera del 13 marzo 2013, Piazza San Pietro era gremita di fedeli e tantissime altre persone accorse per vedere il nuovo pontefice che stava per affacciarsi dalla loggia centrale della basilica vaticana.
Fratelli e Sorelle…
Il cardinale Jorge Mario Bergoglio, al quinto scrutinio del conclave, veniva eletto 266° successore di Pietro con il “semplice” nome di Francesco, in onore del Poverello d’Assisi. Qualcosa stava cambiando, c’era aria di novità, ed in effetti le prime parole di Francesco fecero immediatamente breccia nel cuore di tutto il mondo: “Fratelli e sorelle, buonasera! Voi sapete che il dovere del conclave era di dare un vescovo a Roma. Sembra che i miei fratelli cardinali siano andati a prenderlo quasi alla fine del mondo, ma siamo qui. Vi ringrazio dell’accoglienza. E adesso vorrei dare la Benedizione, ma prima – prima, vi chiedo un favore: prima che il vescovo benedica il popolo, vi chiedo che voi preghiate il Signore perché mi benedica: la preghiera del popolo, chiedendo la Benedizione per il suo Vescovo. Facciamo in silenzio questa preghiera di voi su di me”. Era una gran festa, i cattolici avevano nuovamente una guida.
Francesco e Benedetto XVI
Iniziava dunque così un nuovo capitolo per la chiesa cattolica, dopo la brusca interruzione di Benedetto XVI che aveva lasciato il pontificato per motivi di salute e d’età, e quindi per ritirarsi a vita solitaria sempre dentro le mura leonine. Proprio a quest’ultimo Bergoglio rivolse queste parole durante il suo primo discorso: “prima di tutto, vorrei fare una preghiera per il nostro vescovo emerito, Benedetto XVI. Preghiamo tutti insieme per lui, perché il Signore lo benedica e la Madonna lo custodisca”.
I due pontefici collaborarono assieme fino alla morte di Ratzinger avvenuta il 31 dicembre 2022: “è come avere un nonno in casa”, aveva dichiarato Papa Francesco, sottolinenando la saggezza del suo predecessore. Negli anni infatti, il loro era stato un buon rapporto e non scontato, anche quando qualche ombra aveva cercato di parteggiare più per uno che per l’altro.
Misericordia, Pace e San Francesco
Papa Francesco è chiamato già adesso il papa della “misericordia”. Perdono, pietà e povertà sono infatti i tratti distintivi del suo pontificato che ogni giorno mette in atto, che sta quasi a simboleggiare quello stretto rapporto con San Francesco d’Assisi. Uomini della Pace in periodi dove quest’ultima veniva e viene calpestata. La Terza Guerra Mondiale? Per il pontefice è quella alla quale oggi stiamo assistendo e la stessa che oggi come allora miete vittime innocenti. Se il mondo oggi gli dovesse fare un regalo, quale vorrebbe che fosse? Gli chiedono durante “Popecast” su Vatican News e Radio Vaticana: “la Pace, ci vuole la pace”.
Intanto da tutte le parti del mondo stanno arrivando gli auguri per questo importante traguardo, dai più piccoli, ai capi di stato, è tatnto l’affetto nei confronti del pontefice. Un grazie mondiale proveniente dei quattro angoli della terra perchè la sua voce raggiunge, oggi più che mai, davvero tutti e con la speranza che il soffio della pace giunga ai potenti della terra per far cessare ogni tipo di conflitto, la redazione di Esperonews porge i più sinceri auguri a Sua Santità Papa Francesco: il Papa della Misericordia ma soprattutto della Pace”
Giovanni Azzara