I cinghiali sono sempre più vicini a noi, sembra il claim di un film in uscita nelle sale cinematografiche, ma invece è quanto sta accadendo.
La realtà infatti è ben diversa e sempre più angosciante. Il fatto è accaduto qualche giorno fa, quando Giuseppe Montalbano di Sciara, stava tornando in auto da Termini Imerese dalla SS113 quando all’altezza di una nota sala ricevimenti ha visto spuntare un cinghiale quasi all’improvviso. Ha tentato di schivare l’animale che però non si è spostato anzi ha continuato la sua corsa verso il veicolo impattando contro quest’ultimo. L’animale stordito si è rialzato, e nel tentativo, probabilmente di fuggire, ha urtato contro un’altra auto che veniva dalla stessa direzione della prima, rimanendo così a terra senza vita.
I conducenti impauriti hanno subito allertato i carabinieri di Termini Imerese che sono arrivati poco dopo sul posto per i rilievi, con loro anche i veterinari ed i tecnici dell’Asp per i controlli del caso. Illesi per fortuna conducenti e passeggeri delle autovetture, meno che queste ultime che hanno subito danni stimati per oltre 2.500 euro.
Situazioni come queste purtroppo iniziano ad essere sempre più frequenti, il Monte San Calogero tra Sciara e Caccamo è invaso da questi suidi che non essendo endemici, hanno trovato terreno fertile per la riproduzione che avviene in maniera spropositata. Il WWF ha sempre ribadito che la caccia non è la soluzione ma bensì bisognerebbe adottare catture con chiusini, recinti elettrificati e sterilizzazioni. La domanda sorge spontanea: chi dovrebbe farlo? Il problema è reale e sempre in continua evoluzione, anche gli allevatori sono in difficoltà perché questi suidi non hanno alcun freno, dove passano distruggono tutto senza alcun timore. Quanto tempo passerà prima che accada qualche tragico evento? Noi ci auguriamo mai, ma intanto il problema persiste ed è sotto gli occhi di tutti.
Giovanni Azzara