Sabato 20 maggio è stato inaugurato, nella frazione di Castel di Tusa, in provincia di Messina, il “Centro Servizi e Sviluppo – Ecomuseo dei Nebrodi Occidentali”, momento significativo e decisivo per il compimento di un progetto lungo e articolato, finanziato nell’ambito del P.O.- F.E.S.R. 2007-2013, seguito nel tempo dalle varie Amministrazioni che si sono succedute e conclusosi col Parco Archeologico di Tindari, entro il quale la struttura ricade, in collaborazione con il Consorzio Intercomunale Valle dell’Halaesa di cui fanno parte i comuni di Tusa, Mistretta, Pettineo, Motta D’Affermo, Castel di Lucio, Santo Stefano di Camastra.
Alla presenza di un folto pubblico, delle autorità civili, militari ed ecclesiastiche e dei rappresentanti delle istituzioni culturali, sono intervenuti l’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, il dirigente generale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Mario La Rocca, la direttrice del Parco Archeologico di Tindari e Halaesa, Anna Maria Piccione, la direttrice del Parco Archeologico Naxos e Taormina, Gabriella Tigano, i sindaci dei comuni del Consorzio, Luigi Miceli, Sebastiano Sanzarello, Domenico Ruffino, Sebastiano Adamo, Giuseppe Nobile, presidente del Consorzio intercomunale Valle dell’Halaesa, il mecenate Antonio Presti. Tutti si sono detti felici e orgogliosi per il raggiungimento di un risultato che si attendeva da anni, fondamentale per il comprensorio di riferimento.
L’Ecomuseo, è stato sottolineato, può rappresentare un portale spalancato sull’incanto di un intero territorio, là dove il cielo e il mare sembrano fondersi sull’orizzonte, quello dei Nebrodi Occidentali, dal patrimonio culturale inestimabile, consegnando a un’utenza attenta ed esigente un vero e proprio “Centro” di servizi, con l’impiego di specifici strumenti didattico-illustrativi ed eccellenti tecnologie multimediali compresa una sala interattiva-immersiva, per rispondere al bisogno sempre più marcato di un turismo di qualità, valorizzando la storia dei luoghi preservandone l’identità e contemporaneamente in grado di accendere la fantasia dei viaggiatori, stimolarne la curiosità, suggerire sensazioni e possibili scoperte.
A due passi dall’Ecomuseo sorge l’antica città di Halaesa Arconidea, stupefacente sito archeologico in continua evoluzione, sul percorso della Fiumara d’Arte con sorprendenti opere contemporanee perfettamente calate nella scenografia paesaggistica della valle, nei territori di Castel di Lucio, Mistretta, Motta d’Affermo, Pettineo, Reitano e Tusa, sulle ceramiche di Santo Stefano di Camastra, tra boschi incontaminati e superbi centri storici tra le cui vie si respira un perfetto connubio di storia, arte, tradizioni.
Una sorta di patto della bellezza la cui esemplificazione è offerta lungo il percorso espositivo all’interno dell’Ecomuseo, una compiuta vetrina dell’intera, straordinaria area nebroidea occidentale, dove ammirare i frammenti della Tabula Alesina, i reperti della necropoli rinvenuta a Motta d’Affermo, l’Elmo bronzeo da San Marco d’Alunzio, le sculture lignee provenienti da Mistretta, per citare alcune delle meraviglie svelate che aspettano solo di poter essere ammirate.
Maria Piera Franco