Fra “Terra & Luce”, qualche parola per cominciare questa rubrica di “Ricognizioni sulla Via della Thòlos”, con un grazie per la grande disponibilità propostami dal Direttore di Esperonews.it Alfonso Lo Cascio.
Proprio perché il significato profondo di Espero, che indica l’apparire del pianeta Venere dopo il tramonto del Sole, proviene da Esperia con cui i Greci originariamente designarono le nostre terre occidentali (gr. ῾Εσπερία «occidente»), accetto l’invito e provvedo a dare un senso a mie considerazioni sparse, per farne buon uso nel seguito se serve.
A proposito della mia ricerca sulla “Via della Thòlos” gli amici più attenti mi chiedono l’indirizzo e quanto manca ancora alla meta. Sottolineando che si tratta di cose serie a cui sto dedicando tempo ed impegno, assieme a pochi altri lodevoli coraggiosi, in questa fase posso dire solo, con l’ironia realistica e necessaria che serve allo scopo, che si vede già in lontananza, prossima alla “dimora di Dedalo nella chora di Kamikos”: “seconda stella a destra e poi dritto fino al mattino”.
Per i più pessimisti o realisti, stante lo stato della ricerca specialistica “ufficiale” sul tema dovrei però citare i versetti biblici di Isaia (21:11-12) «“Sentinella, a che punto è la notte? Sentinella a che punto è la notte?” La sentinella risponde: “Viene la mattina, e viene anche la notte. Se volete interrogare interrogate pure; tornate e interrogate ancora”».
Quello che ci apprestiamo con modestia a fare in questo spazio di comunicazione voglio chiamarlo Anabasi: un ritorno da mondi perduti, dopo la discesa di Catabasi, per ridare il significato propriamente astronomico al concetto abusato spesso di “rivoluzione”, che è nell’essenza invece movimento rotatorio ordinato attorno al suo centro immobile di riferimento. Quindi ripresa dal punto di partenza, che nel movimento delle idee significa riflessioni sul tema delle Origini.
Parleremo di Altro e di Oltre. Di dimensione orizzontale e poi di verticale. Di “discese ardite e di risalite”, di luoghi chiusi e luoghi aperti dove possono avvenire ingressi di Paesaggi, come diceva Lucio Piccolo di Calanovella. Soglia e liminalità nel tentare il racconto di un’altra Sicilia, con chiavi sapienziali fornite dalla Tradizione stessa dei luoghi, nel loro Paesaggio Culturale. La Metastoria a cui questa dimensione appartiene nei suoi “luoghi sottili”, spesso persi nell’abbandono. Definisco perciò la mia prospettiva di ricerca in pillole brevi di ricognizione come un metodo diagonale fra tante materie note di studio scolastico; una sorta di “ArTeologia”, per dire quanto mi interessa la questione del riordino, con citazioni di fonti e bibliografie, delle conoscenze certe da un punto di vista di “Tradizione radicale”.
L’immagine che ho scelto per il logo della rubrica rielabora graficamente un’opera di Fabrizio Clerici (1913-1993), Un istante dopo, (1978), che esprime alla perfezione le inquietudini del nostro tempo, sospeso fra la catastrofe definitiva di quel complesso processo anche esistenziale che Hans Sedlmayr chiamava di “Perdita del Centro” e l’eroico tentativo di contrapporvi tentativi di ricomposizione di un Ordine andato in frantumi, per ridare senso a uomini e strutture andate in rovina. Vale anche per noi. Su questo concetto, metafisico ma concreto, di “Centro” ritorna utile la citazione di San Bonaventura (in Itinerarium mentis in Deum, attorno al 1260): “Poiché Dio è eterno e assolutamente attuale, abbraccia e compenetra tutte le porzioni del tempo, quasi esistendo simultaneamente in tutti i loro momenti come centro e circonferenza … ed è per questo che è una sfera intelligibile che ha il centro ovunque e la circonferenza in nessun luogo”.
Grazie per l’attenzione che vorrete dedicarmi e buona lettura per il seguito.
Carmelo Montagna
Biografia dell’Autore
Carmelo Montagna (1956), è architetto, storico dell’arte con docenza nei Licei. E’ stato per tre mandati elettorali Sindaco di Marianopoli (CL), dal 1993 al 2002 e dal 2012 al 2017. Con le sue Amministrazioni ha aperto il Museo Etnoantropologico Comunale, intitolato a “Padre Salvatore Benvegna”, e collaborato con la Soprintendenza di Caltanissetta per la riapertura in nuovi locali comunali del Museo Archeologico Regionale di Marianopoli, intitolato ai fratelli “F. e L. Landolina”. A vario titolo si è sempre occupato della valorizzazione del Patrimonio Culturale.
Dal 7.10.2004 è stato consulente dell’Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Siciliana Alessandro Pagano, per il supporto tecnico-scientifico e per l’attività di programmazione storico-artistica dell’Assessorato, fino al termine del mandato assessoriale. In tale veste ha curato e collaborato a scritti, convegni, pubblicazioni, interventi e linee-guida dell’Assessorato e strutture periferiche.
Dal 2003 in maniera sistematica conduce ricerche sulla “Civiltà della Thòlos” in Sicilia, su cui ha tenuto conferenze e pubblicato vari scritti. E’ stato nel 2008 titolare di incarico di ricerca e studio presso il Dipartimento di Civiltà Euro-Mediterranee e di Studi Classici, Cristiani, Bizantini, Medievali, Umanistici dell’Università degli Studi di Palermo, sul tema “La Via della Thòlos”. “I beni culturali volano per lo sviluppo economico locale. Integrazione di risorse e servizi all’interno di aree connotate da identà territoriali forti e riconoscibili”. Tutor della ricerca il prof. Alessandro Musco. Un suo saggio, Architettura e mito alla Gurfa, è pubblicato nel Catalogo della Mostra di James Turrell e Alessandro Belgiojoso “Terra e Luce, dalla Gurfa al RodenCrater”, ed. Skira, 2009. Ha collaborato con l’Officina di Studi Medievali di Palermo, presso le cui edizioni ha pubblicato. Ha collaborato con ricerche presso il Dipartimento di Scienze umane dello I.E.ME.S.T. (Istituto Euro Mediterraneo di Scienze e Tecnologia)/Palermo– Sezione di Storia, Arte e Popolazioni.
Ha in corso varie collaborazioni editoriali, fra le quali il saggio “Tracce di Regalità protostorica negli ipogei Sicani”, pubblicato da Tommaso Romano nel suo La Tradizione Regale, ed. Thule, 2021. E’ in atto componente della Commissione per il Registro delle Eredità Immateriali in Sicilia (REIS).
Gli è stato conferito, il 4 ottobre 2022, dall’Accademia di Belle Arti Michelangelo di Agrigento (A.B.A.M.A), il “Premio Acamante e Fillide 2022”, con la seguente motivazione: “Per avere indagato il sistema di relazioni territoriali dell’entroterra siciliano, fra archeologia del paesaggio protostorico, frammenti di architettura monumentale persa nell’abbandono, arte, beni culturali e reperti presenti nel Sistema Museale Archeologico cosiddetto ‘minore’”.
Fra i suoi interventi video su reti Tv nazionali, oltre quelli reperibili sul web, si citano: Intervista sul sito e l’ambiente a thòlos della Gurfa a Roberto Alajmo per il programma televisivo di Rai3-Mediterraneo, 17° puntata/19° ciclo, del 30.1.2011.
Il programma è visionabile al sito internet: http://mediterraneo.blog.rai.it/2011/01/27/mediterraneo-puntata-n-17-del- 19mo-ciclo-30-gennaio-2011/; Intervista sul sito e l’ambiente a thòlos della Gurfa a Roberto Giacobbo per il programma televisivo di Italia1 Freedom, puntata n. 6 del 24.1.2022. Il programma è visionabile al sito internet di Mediaset/Infinity https://www.mediasetplay.mediaset.it/; Intervista sul sito e l’ambiente a thòlos della Gurfa al canale televisivo inglese BBC-REEL per un video documentario di circa 4 minuti, assieme ad Andrea Orlando, archeoastronomo e presidente dell’Istituto di Archeoastronomia Siciliana (IAS) e Monica Chiovaro, archeologa della Soprintendenza BCA di Palermo girato lo scorso anno alla Gurfa di Alia, fra l’11 ed il 17 dicembre 2022, dalla Pomona Pictures e pubblicato il 6.6.2023, dal titolo: “Is this the spectacular tomb of king Minos?”, visionabile al sito internet: https://www.bbc.com/reel/video/p0f1mn2m/is-this-the-spectacular-tomb-of-king-minos?fbclid=IwAR0gKhOzCUQEAZ3Zp0EJznoT2zGIYWr0X5uYKevZmxKTtm1uuQyFOiGQPWU