Dalla Regione 6 milioni ai Comuni per aumento di indennità a sindaci e assessori. M5S: Fondi insufficienti, ne avevamo chiesti di più

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L’assessore regionale alle Autonomie locali e della Funzione pubblica, Andrea Messina, ha firmato il decreto che attribuisce un sostegno finanziario ai Comuni siciliani che abbiano applicato degli amministratori in base alla vigente normativa statale. L’importo previsto è di 6 milioni di euro all’anno, per il triennio 2023/2025. I criteri di assegnazione delle somme tengono conto degli orientamenti formulati dalla Conferenza Regione-Autonomie locali.

«Con questo contributo – dice l’assessore Messina – la Regione vuole essere vicina ai sindaci e agli amministratori locali che svolgono un ruolo strategico a servizio della cittadinanza. Siamo consapevoli del lavoro giornaliero che svolgono sul territorio: sono loro a rappresentare il più immediato riferimento nel rapporto tra istituzioni e cittadini e a garantire i servizi essenziali a tutta la cittadinanza”.

La somma spettante a ciascun Comune potrà essere assegnata a seguito di apposita istanza da far pervenire al dipartimento regionale delle Autonomie locali, entro il 31 ottobre di ciascun anno, unitamente alla delibera di adeguamento delle indennità, che dovrà indicare i conseguenti maggiori oneri a carico dell’amministrazione comunale.

Ai fini dell’erogazione, ai Comuni sarà trasferito un acconto pari al 60% del contributo assegnato, che dovrà essere rendicontato entro i termini e nelle forme previste dalla legge; il saldo sarà erogato a seguito dell’acquisizione di apposita attestazione, in considerazione dei maggiori oneri effettivamente sostenuti.

Il decreto e tutte le tabelle con le determinazioni dei maggiori oneri e il contributo regionale per singolo ente sono stati pubblicati sul sito istituzionale.

Ma a protestare perché i fondi sono insufficienti è il Movimento 5 Stelle.
“I soliti bluff del governo regionale: i 6 milioni stanziati in Finanziaria per gli aumenti delle indennità degli amministratori dei Comuni non sono sufficienti, e lo avevamo sottolineato a chiare lettere nel corso dell’approvazione della manovra. Il rischio che ne paghino le conseguenze i disastrati bilanci comunali è ora altissimo”. Lo affermano i deputati regionali del M5S, Martina Ardizzone e Angelo Cambiano, componenti della commissione Affari istituzionali dell’Ars, a commento del decreto firmato in queste ore dall’assessore Messina. “In sede di approvazione della manovra, lo scorso febbraio, – dicono i deputati – l’assessore Falcone aveva detto in aula che ai Comuni sarebbe andata una somma sufficiente a coprire il 70 per cento dell’adeguamento delle indennità. Scopriamo ora dal decreto, invece, che si tratta di uno scarso 30 per cento. Quindi gli enti, che dopo la Finanziaria, hanno dato il via agli aumenti anche confidando sul fatto che fosse in gran parte coperto dalla Regione ora si troveranno a dover sostenere il carico maggiore nel proprio bilancio”.
“Ma la cosa più grave che evidenziai già in aula – continua Ardizzone. è che l’aumento delle indennità degli amministratori locali comporta automaticamente anche quella dei consiglieri comunali, anche se non ciò non è previsto esplicitamente, in quanto il tetto massimo dei gettoni di presenza dei consiglieri è commisurato percentualmente all’indennità del sindaco. Tutti questi aumenti saranno spese in più sui bilanci dei comuni che, oggi, sono gran parte in predissesto o in dissesto finanziario”.