Cefalù, alla scuola Botta l’attore Pierpaolo Zizzi ha incontrato famiglie e bambini: nostra intervista

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Presso l’atrio della scuola Botta a Cefalù, l’attore Pierpaolo Zizzi ha incontrato famiglie e bambini. Attore coprotagonista del film campione di incassi “Il mistero della scuola incantata”.
Raccontaci del tuo percorso artistico:
sono nato a Brindisi e lì ho studiato teatro. Poi mi sono trasferito a Bologna dove ho studiato lettere. Ho partecipato a un casting di Pupi Avati. 400 aspiranti per un posto. Cercavano un diciottenne bolognese, ma hanno finito per scegliere un ventottenne pugliese. Io. L’occasione del film di Pupi Avati mi ha fatto comprendere che un hobby può diventare un mestiere. Mi traferisco a Roma per studiare tecniche del cinema e soprattutto per vivere nei luoghi dell’industria cinematografica.
Oggi che fai e dove vivi?
Preparo il mio primo spettacolo. Vivo a Madrid da sette anni. Penso che la Spagna sia un paese meraviglioso. Qui c’è un grande fermento culturale e un circuito di teatro indipendente che è sostenuto e cofinanziato dal Governo. Gli attori lavorano. Un paese dei balocchi. Qui ho ricominciato a studiare tecnica teatrale e spagnolo. A settembre andrà in scena il mio primo spettacolo “Adios Julieta”. Un’opera scritta e diretta da me e sostenuto da sponsor privati. Uno spettacolo che cerca di rompere con i pregiudizi del momento e che guarda alla libertà sessuale.
Obiettivi e carriera?
Vorrei continuare a fare ciò che mi piace e cioè recitare e scrivere. Vivere di arte è difficile, ma le mie vittorie e i miei traguardi mi hanno incoraggiato.
Il Signor S come ha segnato la tua vita?
È un’avventura iniziata cinque anni fa. Ero a Madrid e ho partecipato a un casting a Roma. Cercavano un attore capace di seguire le linee di Sofia e Luigi e che non doveva fare spaventare troppo i bambini. Un artista duttile, malleabile. Il Signor S è un personaggio che ha subìto un trauma. Nel film “persi nel tempo” rivela il trauma subito. Il personaggio è stato preparato con la regia di Gianluca Leuzzi e con Luigi e Sofia.
Ai giovani che si avvicinano al teatro che vuoi dire?
Che alla base di tutto c’è lo studio. Bisogna studiare, poi serve pazienza e soprattutto perseveranza. I risultati arrivano.
Fabio Lo Bono