Inaugurata nei giorni scorsi, a Gangi nella straordinaria location di Palazzo Bongiorno, la personale di Rosario Genduso “La giostra dei colori” che sarà fruibile tutti i giorni e gratuitamente fino al 15 agosto. Presenti il sindaco Giuseppe Ferrarello, l’assessore Roberto Franco e Rosanna Migliazzo, presidente dell’Istituzione Gianbecchina.
Per l’artista, pittore eclettico sempre più apprezzato e dai critici d’arte e dal pubblico, originario di Alimena e profondamente legato alle Madonie tutte, le sue numerose precedenti esposizioni nel territorio lo raccontano, si tratta dell’ennesima tappa di un percorso artistico sempre più importante, caratterizzato da personali prestigiose e da progetti corali di assoluta pregnanza che spesso valicano i confini isolani.
Lo stile di Gennuso è sobrio ed elegante, le sue pennellate decise e vibranti sono un tripudio di colori che determinati invitano a lasciarsi conquistare dalla potente malia della natura.
Il colore è l’elemento che unisce tutte le sue mostre, una sorta di fil rouge intessuto a una ferma ricerca introspettiva caratterizzata dal felice fondersi tra la bellezza del “sentire” dell’artista immerso nel suo viaggio interiore e lo straordinario fascino degli elementi naturali che regalano autentica serenità a chi osserva ed è proprio attraverso il sapiente uso del colore, così caldo e avvolgente da accarezzare la tela, che l’artista riesce a trasmettere la “sua” prospettiva, il suo sguardo si fa emozione libera da qualsivoglia vincolo e diviene narrazione visiva che incanta.
Le ninfee e il mare sono tra i temi preferiti de “La giostra dei colori”, eteree le une magnifico nella sua maestosità l’altro, mentre spuntano qua e là chiari riferimenti all’espressionismo ma su tutto emerge con forza un’espressione pittorica personalissima e originale.
Un viaggio virtuale ma anche compiutamente fisico per lasciarsi condurre in un mondo permeato da delicata bellezza, un viaggio in cui perdersi cullati dal profumo di mille emozioni mentre si cerca e si trova anche, sorprendentemente, traccia di sé.
Maria Piera Franco