La 17esima edizione del Festival di Musica Antica di Gratteri, organizzato dall’associazione MusicaMente di Palermo, con il contributo del Comune di Gratteri, e la direzione artistica di Paolo Rigano si aprirà il 29 agosto, alle 19.30, con un concerto suggestivo che vedrà dopo tanto tempo la riapertura dell’antichissima Abbazia di San Giorgio, che sorge ad appena 4 chilometri dal borgo madonita di Gratteri. L’inaugurazione del Festival, che mira a coniugare musica di qualità e promozione del territorio, è affidata all’ensemble Antonio Il Verso, con il concerto dal titolo “Zyriab. Musiche arabe e sefardite”, musiche che risuoneranno nelle imponenti vestigia dell’Abbazia di San Giorgio, la cui fondazione risalirebbe, secondo testimonianze giunte fino a noi, al Duca Ruggero, durante il pontificato di Innocenzo II, tra il 1130 ed il 1142. Il programma proposto dall’Ensemble Antonio Il Verso esplora l’influenza che la cultura araba ha avuto nell’evoluzione della letteratura e della musica occidentale, a partire dal IX secolo quando, grazie a Zyriab, si diffondono in Spagna il liuto e le tecniche di canto. Il concerto fa parte anche del progetto “Arte in movimento”, che si avvale del contributo della Città metropolitana di Palermo, attraverso il Bando delle periferie, che ha riconosciuto l’iniziativa tra quelle meritevoli di sostegno. L’evento sarà preceduto alle ore 18,00 da una visita guidata all’Abbazia e da un aperitivo al tramonto. Protagonisti di Zyriab saranno Picci Ferrari e Fabio Midolo (voci), Silvio Natoli (oud e viella), Ginevra Gilli (arpa medioevale e arpa doppia), Giuseppe Valguarnera (percussioni). La rassegna di Musica Antica di Gratteri proseguirà fino al 3 settembre, con un programma di assoluta eccellenza artistica: l’1 settembre, alla matrice Vecchia, alle 21.00, in programma il concerto dell’ensemble Ring Around dal titolo “La Musica delle Sfere. Monodia e polifonia nel Medioevo”. Il 2 settembre, sempre alla matrice Vecchia, alle 21, in programma lo spettacolo dell’Arianna Art Ensemble “Le terre di Ulisse”. Il festival si concluderà, il 3 settembre alla matrice Vecchia, alle 21, con un concerto che vedrà protagonista il flautista Alessandro Nasello e la clavicembalista Cinzia Guarino, che proporranno un viaggio attraverso i repertori musicali per flauto dolce e clavicembalo dell’Europa tardo-barocca.
L’Abbazia di San Giorgio di epoca normanna sorge a circa 4 km, a sud-ovest di Gratteri. La fondazione è attribuita al pontificato di Innocenzo II (1130 al 1142 e riconosciuto in Sicilia come papa legittimo solo nel 1139), probabilmente negli anni tra il 1140 e il 1142. L’abbazia sembra tuttavia già esistente, se ad essa si riferisce una bolla del 1115, in cui il re Guglielmo I, detto il Malo, concede alla venerabile e sacra mansione di San Giorgio dei Crateri alcune terre di Petralia. Secondo alcuni studiosi, inoltre, i resti dell’edificio potrebbero essere attribuiti al secolo precedente. Una bolla del 1182, di papa Lucio III riconfermava alla canonia i beni e i privilegi acquisiti all’atto della sua fondazione ed elenca le chiese a quel tempo incorporate al priorato di San Giorgio.
Un diploma del 1191 con cui Tancredi d’Altavilla concede all’abbazia numerosi privilegi in memoria del padre. L’abbazia fu affidata ai monaci premostratensi, forse provenienti da una canonia di Saint-Josse-au-Bois, nella diocesi di Amiens in Francia. L’affidamento si inserisce nell’ambito dell’appoggio che i Normanni diedero in Sicilia al monachesimo occidentale, in opposizione a quello orientale, che si era diffuso con la dominazione bizantina. Nonostante i privilegi, l’abbazia iniziò a decadere dal 1223, diventando prima commenda e poi un semplice beneficio. Intorno al 1305 la canonia fu eliminata e i frati espulsi. Viene in seguito citata una commenda definitivamente abbandonata nel 1645 e alla metà del XIX secolo l’abate Vito Amico nel suo Dizionario topografico della Sicilia cita la chiesa, ancora aperta al culto, come appartenente all’ordine dei cavalieri di Malta. L’edificio, caduto in rovina, fu poi riutilizzato dai contadini come stalla e deposito di fieno. Attualmente restano solo poche vestigia, oggetto di un recente restauro: qualche elemento decorativo e i muri perimetrali della chiesa, a pianta basilicale e a tre navate, con tre absidi sul lato di fondo orientale, di cui solo quella centrale sporgeva all’esterno, con una decorazione a lesene simile a quella del duomo di Cefalù. La muratura delle absidi si presenta in conci regolari con incavi sugli spigoli per accogliere colonne alveolari. Le altre pareti sono costituite di pietrame informe, ad eccezione delle incorniciature delle strette finestre. La parte ancora visibile del prospetto presenta un portale centrale con arcate cieche laterali. Il portale ad arco conserva una decorazione a bastoni spezzati simile a quella presente nel duomo di Cefalù e i capitelli delle colonne alveolate un tempo inserite nei piedritti. L’attacco di due archi trasversali ai lati del portale permette di ipotizzare la presenza di un protiro. La fabbrica conventuale doveva trovarsi a nord della chiesa, mentre un chiostro doveva essere addossato alla sua navata meridionale.
L’aperitivo di benvenuto è stato offerto da alcuni partner locali, che sono:l’Associazione Providi di Palermo, che ha gentilmente offerto i vini per la degustazione; Gratteri Holiday di Daniele Fragale che si occupa della pubblicità; l’azienda Muffoletto, che omaggia formaggi; la Macelleria Divina Carni di Occorso Gaetano e gli Alimentari Terracina Giuseppina.
Per un limitato numero di posti in occasione dell’evento inaugurale della rassegna è consigliata la prenotazione al numero: 0921/571251. Ingresso gratuito.