Si è svolto nella sala di lettura della Biblioteca comunale “Il Ponte” di Montemaggiore Belsito, annessa al Centro Polifunzionale “Papa Giovanni Paolo II”, un nuovo incontro della Rassegna letteraria promossa dall’Associazione “Fables”. Il sodalizio di promozione culturale ha presentato il romanzo “Michela ci aiuti” di Francesca Luzzio, Edizione Gruppo Albatros Il Filo (2023).
Hanno partecipato degli amici relatori: Antonio Barracato e Riccardo Siragusa, il presidente di Fables Luciano Runfola, e con la loro voglia di fare e di mettersi in gioco, sempre dell’associazione Fables, Enza Pedone, in veste di conduttrice e moderatrice, assieme a Salvina Cimino che ha letto i brani scelti di “Michela ci aiuti”. La partecipazione di pubblico di concittadini, amici e fan di Francesca Luzzio è stata numerosa, a testimonianza di quanto amici e montemaggioresi e non solo di Montemaggiore Belsito la apprezzino, sia come persona e sia come poetessa e scrittrice.
Francesca Luzzio è nata a Montemaggiore Belsito e vive a Palermo. Poetessa, scrittrice e critico letterario, ha insegnato italiano e latino nei licei. Ha pubblicato: la raccolta di racconti e poesie, Liceali L’insegnante va a scuola, Genesi edizioni (2013); il profilo saggistico, La funzione del poeta nella letteratura del Novecento ed oltre, Ilapalma edizioni (2012). Le sillogi di poesie: ”Cielo grigio, Cultura Duemila edizioni (1994); “Ripercussioni esistenziali”, Thule edizioni (2005); “Poesie come dialoghi”, Thule edizioni (2008); “L’agenda dell’amore-una poesia al mese” 2017 Il Convivio edizioni; “Cerchi ascensionali”, Il Convivio edizioni (2018); è coautrice della raccolta di favole e racconti “I Colori delle parole”, edizioni Arianna (2019). Ha curato con M. Scurria,”Poetare e raccontare- Laboratorio di scrittura creativa”, edizioni Arianna (2010); ha partecipato alla stesura di Poesia italiana del Novecento e Narrativa italiana del Novecento, pubblicati dalla rivista didattica Allegoria, diretta da R. Luperini (1995). Ha ricevuto per la poesia e la saggistica diversi premi.
Dalla sinossi del romanzo sappiamo che Marco vive con la madre dopo la separazione dalla moglie che lo ha tradito e iniziato una nuova relazione. Michela è l’unica, amata figlia. L’uomo, nel giro di poco tempo, dovrà affrontare una serie di sventure: la morte della madre, la perdita del lavoro e quando sua figlia deciderà di andare a vivere con lui, anche lei subirà una tragica fine. Marco non si dà per vinto, anche se non sarà facile rialzarsi, continuerà a lavorare in un bar d’estate, raccoglierà le olive in autunno e il contatto con la natura sarà una panacea per la sua anima tormentata e i suoi brutti pensieri. Anche la moglie, dopo poco tempo, rimane sola ed entrambi vivono con profondi sensi di colpa. Ma il ricordo e l’amore per Michela che mai li abbandonerà, diventeranno forieri della rinascita di un sereno rapporto coniugale.
In greco il titolo del romanzo è un ottativo: esprime una proposizione desiderativa, ovvero, un desiderio o qualche altra vocazione, ritenute realizzabili. Già dal titolo, si potrebbe capire che il desiderio espresso si potrebbe concretizzare, quale preannunciatore di serenità.
Francesca Luzzio ci dice che ha «Contestualizzato le sue radici», contestualizzazione della storia a Montemaggiore Belsito suo paese d’origine. Romanzo non suggerito da alcun altro racconto letterario. Interamente frutto di pura fantasia; ad eccezione dell’evento della chiusura della FIAT che colpisce Marco, che negli stabilimenti della fabbrica di auto di Termini Imerese lavorava. A proposito si legge in “Michela ci aiuti” di come i montemaggioresi avessero preferito l’industria all’agricoltura. Francesca ci rivela che il nome di Michela è il nome del nonno declinato al femminile. È la maniera per rendere presente letterariamente e ricordare intensamente il nonno paterno, al quale l’autrice in gioventù voleva tanto bene. Francesca trascorre infanzia e adolescenza a Montemaggiore Belsito e frequenta il liceo nella cittadina di Cefalù. Pur attualmente vivendo e scrivendo nella città di Palermo, ci dice che almeno due mesi dell’intero anno deve trascorrerli nel suo paesello in provincia di Palermo, perché ama le sue radici che risiedono proprio a Montemaggiore sono per esse e per esso nuclei di amore smisurato.
La forma letteraria e il romanzo stesso, dice ancora Francesca Luzzio, dalla vita crepuscolare giovanile che è contenuta nelle silloge del volume “Ripercussioni esistenziali” edito nel 2005, ed efficacemente nella poesia, “Crepuscolo a Montemaggiore” che così recita: «Azzurro opaco nel cielo \ mentre Venere appare \ sulla piazza del Calvario. \\ Cinguettio di rondini \ nelle vecchie grondaie \ di lunghe file di case. \\ Voci di bimbi \ che giocano fuori \ su strade pulite \ odorose di mistero \ di antichi muri feriti. \\ Variopinti colori \ nell’unico odore \ ape tardiva e operosa \ corteggia: \ un ronzio d’amore \ nel puro rintocco di Ave Maria.» Buona lettura.
Santi Licata