Quella 2023 è stata un’estate brutta, da dimenticare sotto vari aspetti.
Dopo gli incendi del mese di luglio e agosto, questo ultimo colpo di coda estivo ha permesso a quelli che sono veri e propri criminali, di poter dare sfogo al loro patologico prurito incendiario. Due giorni e due notti d’inferno nelle basse Madonie, sono infatti diversi gli incendi che hanno interessato in primis il Comune di Gratteri, e poi ancora parte delle contrade di Lascari e Cefalù, nelle ultime ore anche la chiusura della A19 in entrambe le direzioni a causa di un rogo sviluppatosi a ridosso dell’ex stabilimento Fiat di Termini Imerese.
Situazioni ignobili che purtroppo ogni anno, puntualmente, si ripetono. In questi ultimi anni infatti, la devastazione causata dagli incendi è andata avanti causando la fine non solo di macchia mediterranea, ma soprattutto di boschi secolari che sulle Madonie sono stati da sempre un polmone verde che ha dato vita a tutto il Comprensorio, e non solo.
Sulla questione, oggi, in occasione di queste due nuove giornate di incendi alimentati dal forte vento di scirocco, è tornato a tuonare il Vescovo di Cefalù, S.E.R. Mons. Giuseppe Marciante il quale ha sottolineato la responsabilità dei governi regionali che da decenni ormai, non hanno attuato funzionali politiche di contrasto a questo grave fenomeno.
“Sono – dichiara Mons. Marciante con una nota della Diocesi di Cefalù – vicino alla comunità di Gratteri per l’ingente danno ambientale subito. Ormai il fenomeno degli incendi è diventato insopportabile – continua mons. Marciante che invita tutti a reagire – Occorre organizzare una protesta generale davanti all’inerzia colpevole dei vari Governi regionali. Mi dispiace tanto. Tra incendi e calo demografico avanza la desertificazione della Sicilia”. Parole che non sono piaciute tanto al presidente della Regione Siciliana Renato Schifani che ha definito “inaccettabile” quanto dichiarato da Mons. Marciante.
Intanto le parole del Vescovo risultano essere più attuali che mai, perchè ciò che accade è sotto gli occhi di tutti. Le fiamme sono tristi e cattive protagoniste dell’estate siciliana da ormai tanto, troppo tempo, e proprio oggi abbiamo assisitito non solo alla morte dell’ecosistema del territorio madonita, ma anche alla disperazione di persone che dopo tanti sacrifici hanno perso tutto in pochissimo tempo.
Giovanni Azzara