I Carabinieri del Comando Provinciale di Palermo hanno dato esecuzione a un’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con contestuale sospensione dell’esercizio di pubblico servizio, emessa dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Palermo su richiesta della Procura della Repubblica, nei confronti di 3 esercenti la professione sanitaria in servizio all’Azienda Sanitaria Provinciale di Palermo, di indagati – in concorso – del reato di concussione.
Le indagini, condotte dai Carabinieri della Stazione di Palermo Mezzo Monreale, hanno consentito di acquisire gravi elementi indiziari nei confronti di un odontoiatra, un odontotecnico e un infermiere che, abusando della loro qualità di incaricati di pubblico servizio, avrebbero preteso da un’anziana paziente la consegna di 100,00 euro in contanti per l’erogazione di una prestazione sanitaria che la donna avrebbe, invece, dovuto ricevere gratuitamente.
Le investigazioni, avviate subito dopo la denuncia sporta dalla donna, hanno permesso di recuperare le banconote che la paziente 84enne era stata costretta a corrispondere ai tre operatori sanitari per ottenere la riparazione della propria protesi dentaria.
L’Asp di Palermo si costituirà parte civile nei procedimenti a carico dei 3 operatori del PTA Biondo arrestati dai carabinieri”. Lo ha detto il Commissario straordinario dell’Azienda sanitaria, Daniela Faraoni, che ha aggiunto: “Se le accuse dovessero essere confermate, ci troveremmo di fronte ad un aberrante sistema di malaffare”.
“Saranno attivati, immediatamente, i procedimenti disciplinari del caso – ha concluso il Commissario straordinario dell’Asp – riservandoci di agire in tutte le sedi competenti”.