Anche quest’anno si è rinnovato l’appuntamento con “Le Vie dei Tesori”, una delle più partecipate manifestazioni di riscoperta del patrimonio culturale in Sicilia. Dal 6 ottobre al cinque novembre, dunque per cinque weekend consecutivi, sono stati tantissimi i luoghi iconici, spesso inediti, offerti alla visita.
Quest’ultima edizione del festival de “Le vie dei Tesori”, giunto alla diciassettesima edizione, ha sancito un vero successo di pubblico per il “Museo della Sicilianità” di Villa Adriana a Palermo, per la prima volta inserito nella kermesse.
Villa Adriana Bordonaro, divenuta in pochi anni un vero polo culturale grazie alla passione e all’impegno di Giacomo Callari, è il perfetto contenitore per le migliaia di opere d’arte che compongono il “Museo della Sicilianità”, la cui apertura ha rappresentato il momento propulsivo della rinascita della dimora storica.
Il connubio tra la forza dirompente delle opere del “Museo della Sicilianità” e l’eleganza senza tempo dei saloni di Villa Adriana, magnifica villa settecentesca, ha attirato finora oltre un migliaio di visitatori entusiasti e interessati al percorso ricco di spunti, reminiscenze e nomi evocativi, iniziando dai personaggi le cui vicende hanno fatto la storia della Sicilia. Nelle prime sale del museo, infatti, trova spazio una serie di sculture coloratissime e dalla verve spesso satirica, sculture che rappresentano i grandi protagonisti siciliani del passato e del presente.
Nella rappresentazione plastica delle luci e delle ombre di Sicilia, un ruolo fondamentale è rappresentato dai due eroi siciliani per antonomasia, i giudici Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, effigiati in un abbraccio solidale e fraterno.
Il “Museo della Sicilianità” racconta la storia della nostra isola in chiave artistica e con scopi didattici: arte ed artigianato diventano veri strumenti narrativi grazie ai quali si rappresentano fatti di cronaca, tradizioni popolari, usi e costumi, miti e leggende. Le vicende dei grandi uomini e delle grandi donne di Sicilia si interfacciano con la profonda conoscenza del popolo siciliano, anche con continui rimandi letterari e culturali.
I tantissimi visitatori de “Le Vie dei Tesori” hanno potuto estasiarsi dinnanzi alla pregevole collezione di quadri e sculture del “Museo della Sicilianità” di Villa Adriana-Bordonaro, una collezione di opere che ha la capacità di far vivere un esaltante racconto in chiave satirica di personaggi e storie siciliane.
Da rimarcare il fatto che la quadreria del “Museo della Sicilianità” presenta opere di altissimo pregio; tra i tanti artisti, giusto per citare qualche nome, spiccano Renato Guttuso, Bruno Caruso e Gianbecchina.
L’ultimo weekend de “Le Vie dei Tesori” darà sicuramente ancora a molti visitatori la possibilità di apprezzare le opere custodite all’interno del “Museo della Sicilianità”, luogo che merita attenzione, cura e rispetto da parte delle istituzioni e dei cittadini, sia per gli indubbi meriti sul piano scientifico e culturale che per il carattere innovativo e sperimentale delle sue collezioni.
Anna Maria Alaimo