Sicilia//Grecia//Magna Grecia: capolavori antichi al Salinas di  Palermo

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La mostra dal titolo “Sicilia//Grecia//Magna Grecia. E, dunque, quello che cercavo sono (Odisseo Elitis)” è stata inaugurata lo scorso 20 dicembre nella sede di piazza Olivella e sarà visitabile fino al 31 marzo 2024 (dal martedì al sabato dalle 9 alle 18, domenica e festivi 9-13,30)

La proposta rappresentata da questa mostra intende sottolineare la possibilità per il Museo archeologico di Palermo di essere in una relazione di rete con altre importanti collezioni dell’area mediterranea (ovvero comprendenti sezioni dedicate a quest’ultima).

I reperti in mostra sono collegati principalmente dal punto di vista tematico e inducono innanzitutto una riflessione sulla quantità e straordinaria qualità di oggetti conservati in musei quali quelli di Cipro, Metaponto, Francavilla marittima, Potenza, Taranto, Ruvo di Puglia, Matera, Paestum, oltre a quelli più prossimi di Siracusa, Lipari, Catania, Caltagirone, Gela, Himera, Kamarina.

Al tempo stesso l’esposizione è articolata come e di fatto rappresenta un viaggio, attraverso le sale del Salinas, che trasporta tutti noi lungo le liquide rotte della grecità occidentale, ma anche alla sua fonte attraverso due prestiti – uno già da tempo in mostra nella sala delle piccole metope del museo palermitano, ed uno giunto per l’occasione di questa nuova esposizione – dal Museo dell’ Acropoli di Atene. Un Viaggio per mare suggerito dal logo stesso della mostra: una vela su una serie di onde stilizzate.

Finanziata dal Ministero della Cultura nell’ambito di un programma di interventi di riqualificazione urbana, per il quale Palazzo d’Orleans si è attivato sottoscrivendo un accordo con il Comune di Palermo, la mostra è stata anche occasione per esporre oggetti provenienti dai depositi del museo e dunque mai proposti all’ attenzione del pubblico, come la coda di cavallo in marmo di Naxos che alcuni esperti ritengono scolpita dallo stesso blocco di marmo del giovinetto di Mozia con conseguenze di grande portata dal punto di vista dell’indagine sulla genesi del capolavoro della collezione Whitaker oltre che sulle vicende della stessa Selinunte, ipotetica provenienza di entrambe le opere.

Per venire incontro al desiderio di esperienze più ricche e complete la mostra è corredata da tecnologie digitali di differente resa, da quella immersiva in realtà virtuale alla novità delle brochure interattive e corredate di video, alle storie animate e ai podcast realizzati dalle aziende del gruppo Vodafone Italia.

Dal punto di vista scientifico la mostra è stata curata dalla direttrice del Museo Salinas, Caterina Greco, insieme alla professoressa di Storia greca dell’Università di Lecce, Flavia Frisone, e alla ricercatrice di Museologia dell’Università di Bari, Elisa Bonacini.

Barbara De Gaetani