La spettacolarità dell’impianto ipogeico della Gurfa di Alia e delle ierofanie che vi si manifestano con la ritualità del Tempo Cosmico è tale da aver suscitato l’interesse di ricercatori ed artisti internazionali, fra tutti il Conte Giuseppe Panza di Biumo e James Turrell per tramite dell’amico fotografo Alessandro Belgiojoso e di Lucia Gotti Venturato, presidente del festival internazionale “SoleLuna”. Per la sua 4° edizione, tenutasi alla Galleria di Arte Moderna (GAM) S. Anna di Palermo dal 6 al 12 luglio 2009, ha dedicato proprio ai nostri ipogei la mostra “Terra e Luce, dalla Gurfa al Roden Crater di James Turrell e Alessandro Belgiojoso”.
Sono stato fra i testimoni dell’evento l’11 luglio 2009 per la visita memorabile del Maestro Turrell alla Gurfa ed alla conferenza al Chiostro Sant’Anna “Lecture di James Turrell: Plato’s cave and the light inside”. Ne è rimasto un libro importante, dove c’è anche il mio testo “Architettura e mito alla Gurfa”, “Terra e luce dalla Gurfa al Roden Crater di James Turrell”, ed. Skira 2009, con scritti di Giuseppe Panza di Biumo, Agostino De Rosa, Giorgio Cucut, Amos Zampati, Giovanni Giuliani, Alessandro Belgiojoso, Massimo Cultraro, Carmelo Montagna, Paolo Nepoti . E’ stata importante allora la collaborazione e l’impegno dell’amico, padrone di casa, allora Sindaco di Alia, Francesco Todaro.
Lucia Gotti Venturato, Presidente SoleLuna, questo ne ha scritto: “… visita alla Gurfa, accompagnata da Alessandro Belgiojoso, dal Sindaco di Alia e dal Prof. Montagna … mentre il Sindaco raccontava le difficoltà nel rivalutare quel luogo, unico per dimensione e fattura, e il Professore raccontava il mito di Minosse e di Dedalo,… spiegava il progetto del Roden Crater di James Turrell e le similitudini tra i due siti. … dimostrare la contemporaneità della preistoria. La Gurfa di Alia infatti non è altro se non una primordiale costruzione ipogeica, cui si sono ispirati nei secoli i grandi artisti del mondo. Quando si entra e si volge lo sguardo al cielo non si può non pensare alla Domus Aurea o al Pantheon e il collegamento allo site specific di James Turrell è assolutamente naturale. …”.
Turrell, fra i massimi artisti contemporanei di Land Art, lavora alla sua monumentale opera ipogeica dal 1977, dentro un cono di origine vulcanica, situato in una riserva indiana nel Painted Desert del Northern Arizona. Per “consulente scientifico” mi disse di avere uno sciamano pellerossa; poi parlò del “foro” di sommità paragonandolo alla “fossa craniale” che abbiamo avuto tutti aperta sulla testa da bambini, da cui “entrò l’illuminazione …”. Sta costruendo “un osservatorio celeste e stellare a occhio a nudo”. Il Roden Crater rappresenta il culmine della ricerca portata avanti dall’artista nel campo della percezione umana, in prospettiva millenaria. Come l'”Oculus” della Gurfa, “è una porta verso la contemplazione della luce, del tempo e del paesaggio” ci spiegò Turrell, le cui opere, allestite nei musei più importanti al mondo, sono cariche di una suggestione unica.
Come diceva Sciascia, di quella visita “ce ne ricorderemo”.
Fig.1- C.Montagna con J. Turrell dentro la luce della tholos (foto cortesia A. Belgiojoso); Figure successive-Immagini del Roden Crater. (fonte J. Turrell).
Per approfondire
Carmelo Montagna