In queste rapide ricognizioni sulla “Via della Thòlos” in Sicilia non possiamo trascurare di citare altri ipogei monumentali che meritano attenzione e “messa a sistema” di valorizzazione adeguata. Primo fra tutti, anche per la relativa notorietà del sito rupestre, è il sistema di ambienti tholoidi con foro apicale della parte sommitale sottostante al suggestivo Castello di Sperlinga (EN). In particolare quella cavità a thòlos con “Oculus” e “fori a parete”, che evidentemente dovevano in qualche maniera funzionare per la misura del tempo (Fig.1), molto ben conservata nonostante l’uso millenario anche per altri scopi, è meritevole di considerazioni che riguardano il significato profondo degli spazi, progettati o realizzati, nella nostra Storia dei luoghi. Prima o poi ci dedicheremo l’attenzione necessaria, a partire da ciò che si può chiamare Genius loci, come ne ha scritto da maestro Christian Norberg-Schultz in “Genius Loci”, edito da Electa.
Fig.1 – Sperlinga thòlos con “Oculus” e “fori a parete”. In particolare questi impianti con Oculus di Luce in alto si definiscono anche Spazi ipetrali, cioè aperti al Cielo.
Fig. 2 – Pantheon di Roma
Oltre il rimando al celeberrimo Pantheon di Roma, mi limito a citare il paio di esempi straordinari fuori dalla Sicilia che mi sembrano di impatto più immediato e convincente per le nostre indagini: sono costituiti dalla Domus Aurea di Roma e dall’Ipogeo pugliese di Torre Pinta ad Otranto (LE).
Domus Aurea – Roma
L’imperatore Nerone dopo il devastante incendio del 64 d.C., che distrusse gran parte del centro di Roma, iniziò la costruzione di una nuova residenza, che per sfarzo e grandiosità passò alla storia con il nome di Domus Aurea. Progettata dagli architetti Severus e Celer e decorata dal pittore Fabullus, la reggia era costituita da una serie di edifici separati da giardini, boschi e vigne e da un lago artificiale, situato nella valle dove oggi sorge il Colosseo. I nuclei principali del palazzo si trovavano sul Palatino e sul colle Oppio ed erano celebri per la sontuosa decorazione in cui a stucchi, pitture e marmi colorati si aggiungevano rivestimenti in oro e pietre preziose, come da immagine di ricostruzione virtuale. L’enorme complesso comprendeva, tra l’altro, bagni con acqua normale e sulfurea, diverse sale per banchetti, tra cui la famosa coenatio rotunda, che ruotava su se stessa, e un enorme vestibolo che ospitava la statua colossale dell’imperatore nelle vesti del dio Sole.
Nelle immagini: lo stato attuale e la ricostruzione di come doveva apparire in antico.
Per approfondimenti
https://parcocolosseo.it/area/domus-aurea/
Figg. 3 – 4 Domus Aurea di Roma, stato attuale e ricostruzione virtuale
Ipogeo di Torre Pinta – Otranto (LE)
L’ipogeo di Torre Pinta si trova sotto l’omonima torre e fu scoperto nel 1976. La sua datazione non è certa; non sono noti reperti archeologici. Potrebbe risalire al Neolitico, successivamente sfruttato e modificato in diversi periodi per svariate funzioni: i Messapi lo utilizzarono come luogo di sepolture e divinazione, i monaci Basiliani lo ampliarono costruendovi forno, silos neviera e frantoio, dandole la forma attuale a croce latina in ipogeo, infine venne usato come colombaia nel XVII secolo.
Nelle immagini lo stato attuale di conservazione.
Per approfondimenti
https://camminiditalia.org/…/ipogeo-di-torre-pinta…/
Figg. 5 – 6 Ipogeo di Torre Pinta ad Otranto
Carmelo Montagna