Tholos e Grangela di Licata (AG)
Monumentale ambiente a tholos con Oculus di sommità (Fig.1), scoperto alla fine del 1800 durante la costruzione della via Marconi, che ne ha comportato la parziale distruzione. Oltre che definita come “tomba minoica” da C. Cellura, per la sua incontestabile somiglianza con il Tesoro di Atreo a Micene, viene dato “ufficialmente” come un grande silos per la conservazione del grano … anche se in realtà la sua natura umida tende ad escluderla. La sua ubicazione non lontana dall’altro enigmatico ipogeo della Grangela (Fig.2), fa ipotizzare che la tholos vi potesse essere collegata, visto anche che probabilmente, nella parte distrutta, erano presenti dei cunicoli.
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Ipogei tholoidi nel feudo Montoni Vecchio di Cammarata (AG)
Siamo al confine delle province di Agrigento e Caltanissetta, in contrada Montoni Vecchio alle spalle della Stazione ferroviaria di Valledolmo in direzione strada di fondovalle per il Tumarrano nella Valle del fiume Platani/antico Halykos, che confluisce sulla strada statale Palermo-Agrigento. E’ il luogo ideale per la latitanza o il distacco per il deserto del silenzio monastico, a circa un’ora di strada a piedi dal sito della Gurfa di Alia, verso meridione, a cui gli ingrottati guardano. Ci sono parecchi ambienti in ipogeo, tholoi con Oculus sommitale (Figg.1-2), con incisioni e graffiti fra i quali è ripetuto il Tridente; riusati ancora adesso per scopo agricolo-pastorale. Su segnalazione dell’amico geologo Piro e del gruppo di appassionati ricercatori organizzati da G. Canalella di Mussomeli siamo andati tempo fa a fare una veloce verifica di “archeologia fatta con i piedi”, constatando la presenza di un importante strato affiorante di frammenti ceramici antichi o antichissimi e lo stato di totale abbandono nel destino del latifondo contadino della Sicilia Persa. Nel 2007, ne ho scritto in un breve saggio, “Tholos e Tridente” (Figg.3-4 copertina e retro), mettendo in relazione diretta gli ipogei con la tholos della Gurfa. Nessuno degli “addetti ai lavori” risulta essersene occupato. Claudio Paterna ne ha fatto una citazione in un importante articolo del quotidiano Repubblica/Palermo del 26.1.2010 a cui si rinvia per documentazione.
Carmelo Montagna