Per gli studi che ho in corso sulla “Geometria Sacra” alla Gurfa di Alia procedo con questo importante aspetto del confronto morfologico/iconologico. Stavolta i due “reperti architettonici triangolari” di eccezionale importanza simbolica ed archeologica, sono “facili” e quasi scontati per i nostri ragionamenti. Entriamo in punta di piedi, con due post, in due tholoi di celebrata memoria omerica Micenea; i cosiddetti “Tesori” di Atreo (circa metà 1400 a.C.) e di Clitemnestra (circa 1250 a.C) a Micene.
Per il possibile raffronto tipologico con la thòlos della Gurfa, che è la più vasta del Mediterraneo, occorre annotarsi questo curioso illuminante “parallelo” di “cantonate preconcette pseudo scientifiche”: “Il Tesoro di Atreo. … Nel 1879, quando l’archeologo tedesco Heinrich Schliemann iniziò la sua campagna di scavi a Micene, questa tomba era l’unica visibile, a differenza di quelle poste sotto la roccia. Prima degli scavi ottocenteschi, in verità, si pensava che questa costruzione fosse un enorme forno. Tale equivoco è legato all’annerimento delle pareti interne, causato dall’esposizione al fumo. Infatti, per un certo periodo, il monumento fu utilizzato come rifugio dai pastori, che usavano accendervi il fuoco per riscaldarsi e cucinare…”
(Giuseppe Nifosi, L’arte svelata, vol. A, ed. Laterza, 2014, p.48).
Fig. 1 – Thòlos di Atreo.
Fig. 2 – “Triangolo” alla porta d’accesso della thòlos di Atreo.
Fig. 3 – Porta d’acceso al vano funerario con “Triangolo” dentro la thòlos di Atreo.
Figg. 1-2 – Porta d’accesso e particolare del “Triangolo” alla thòlos di Clitemnestra.
Fig. 3 – Volta della thòlos.
Carmelo Montagna