L’Ipogeo di Hal Saflieni a Malta (3600-2400 a.C.) è una impressionante e raffinatissima opera di scavo, su tre livelli, con ambienti comunicanti, per circa 10 metri di profondità dal livello attuale. Si trova a Paola, vicino ai templi di Tarxien (Malta). Dalle datazioni risulta più antica di Stonehenge e delle Piramidi. Scoperto casualmente nel 1902. L’Ipogeo è stato dichiarato Patrimonio UNESCO nel 1980. Come gli altri importanti templi megalitici maltesi è stato con certezza costruito come luogo di culto ed il suo “Sancta Sanctorum” è orientato in modo da ricevere luce durante il solstizio d’inverno. All’interno dell’Ipogeo sono stati ritrovati i resti di circa 7.000 scheletri, alcuni di questi con deformità al cranio simili a quelli ritrovati sulle Ande o nell’antico Egitto. I reperti archeologici dell’Ipogeo (amuleti, perline, ceramiche, animali scolpiti e figurine umane fra le quali celebre è la “Dormiente”) si trovano nel Museo Archeologico Nazionale, a Valletta. Pare certa la cronologia delle tre fasi di scavo: primo livello della Fase Ġgantija della preistoria maltese (3600 – 3300 a.C.), con una grande stanza centrale e camere funerarie ai lati; seconda fase detta di Saflieni (3300 – 3000 a.C.), con le caratteristiche più note dell’Ipogeo, con la “Camera Principale” ad impianto circolare con pitture murali in ocra rossa ed elementi architettonici scolpiti; c’è collegata la “Stanza dell’Oracolo”, rettangolare, con una nicchia bucata verso la camera centrale, in grado di amplificare l’acustica, che serviva quindi per qualche funzione nel rito stesso, con una cisterna; ancora a lato si trova il “Sancta Sanctorum”. Il terzo livello è della Fase Tarxien (3300 – 2400 a.C.). Nel corso del tempo queste stanze sono state probabilmente convertite come silos per il grano.
Curiosamente è questo l’aspetto “frumentario” che accomuna l’Ipogeo di Hal Saflieni con quello della “nostra” Gurfa di Alia; poi c’è anche il riferimento diretto fra i due ipogei che ne fece, attorno al 1982, l’architetto Silvana Braida quando invitò ufficialmente per un sopralluogo alla Gurfa il professor J. D. Evans, archeologo di fama dell’Institute of Archaeology di Londra, che proprio ad Hal Saflieni aveva scavato … Visita e studi che purtroppo non si fecero. Sarebbe interessante capirne il perché, a futura memoria anche perché Evans rispose alla Braida dicendosi disponibile a venire e la Braida si adoperò nel merito; abbiamo la sua risposta cordiale su carta intestata (Fig. 3)
Fig. 1 – Ambiente circolare dell’Ipogeo di Hal Saflieni.
Fig. 2 – Statuina della “Dormiente” rinvenuta nell’Ipogeo. Probabilmente è l’attestazione del rito della Catabasi nel “Sonno di Incubazione”.
La imbarazzante “questione Gurfa” era già allora largamente sottovalutata. Tra l’altro il sito era di fatto una struttura agricola in piena attività. Ri-leggiamoci l’essenziale dal carteggio con il prof. Evans: “… Questo importante reperto archeologico è quasi sconosciuto. … una località chiamata Gurfa … ho potuto constatare che la maggior parte non le conosceva o qualcuno le aveva sentite nominare come grotte da attribuire all’epoca bizantina, evidentemente non le aveva mai viste. … Per poter valorizzare questo importante bene … programmare un Convegno, dove la Sua partecipazione sarebbe determinante, …con l’ausilio delle Sue osservazioni ho potuto spiegare la presenza dei ‘fori per le corde’ (rope holes) che anche qui si trovano …nel grande ambiente scavato a ‘tholos’ … che ricordano molto l’ipogeo di Hal Saflieni… Negli ambienti al piano superiore sono di notevole richiamo all’ipogeo di Hal Saflieni le nicchie a parete …la tecnica di scavo, i corridoi le porte di passaggio … ricordano moltissimo il su citato ipogeo. … Interrogati gli archeologi locali sono stati tutti in difficoltà a dare una attribuzione a questa ‘tholos’. … sono proprio per chiederLe il Suo intervento al Convegno che si terrebbe quando Lei sarà disponibile, sempre che la cosa possa interessare, e con la preghiera di dare la Sua opinione se possibile … la Sua visita … sarebbe indispensabile per poter finalmente collocare questo reperto nella giusta angolazione storica. … Silvana Braida Santamaura (nov. 1981)”.
Il 23 marzo 1982, su carta intestata dell’Istituto di Archeologia-Università di Londra, il Prof. Evans si dichiarò “contento” della segnalazione e disponibile per il seguito. … che inspiegabilmente ‘non ebbe mai più seguito’. Quel carteggio attesta l’interesse di Evans per l’Ipogeo Gurfa. Lo pubblicai nel 2004 nel mio “Sulle tracce di Minosse”. Lo ripubblico adesso, per memoria di un impegno culturale e civile sul tema, rimasto nell’oblio dell’invisibilità mediatica a cui la Braida voleva porre rimedio. Non ci fu verso; amarezza e cose difficili da spiegare … Ulteriore “mistero della Gurfa”: perché non si fece quella visita del prof. Evans alla Gurfa di Alia nel 1982?
Fig. 3 – Risposta del Prof. Evans all’invito della Braida.
Fig. 4 – Luce dell’Equinozio primaverile nella thòlos della Gurfa.
Per altre notizie su Hal Saflieni
https://viaggimalta.it/ipogeo-hal-saflieni/
Carmelo Montagna