A Gratteri, domenica 21 luglio alle ore 21.15, a Piazza Monumento sarà presentato il volume “Il Borgo del Graal. Storia, leggende e cunti di Gratteri tra fonti scritte e orali” di Marco Fragale, dottore di ricerca dell’Università di Palermo. Il libro, arricchito da oltre 500 foto, comprende alcuni capitoli a carattere storico, con le ultime scoperte archivistiche, ed altri di natura antropologica o etnolinguistica in cui si riportano tante interviste agli anziani di Gratteri condotte negli ultimi vent’anni. Durante la serata sarà proiettato un video documentario.
Dopo i saluti istituzionali di Giuseppe Muffoletto, Sindaco di Gratteri, sono previsti gli interventi di
Salvatore Caltagirone, Commissario dell’Ente Parco delle Madonie, Mario Chichi, Ricercatore dell’Università di Palermo, Leonardo Seidita, Psicologo e Docente dell’Università LUMSA “Santa Silvia” di Palermo, Rosaria Brocato, Assessore alla Cultura e Pubblica Istruzione del Comune di Gratteri, Marco Fragale, Autore e Salvatore Marsala, Editore KeArtBook. Modera: Maria Andreana Sapienza, bibliotecaria
Gratteri, borgo medievale siciliano sulle Madonie, deriva il suo nome dal greco antico κρατήρ ‘cratere, coppa’ e veniva rappresentato nel passato con lo stemma di un calice. Il paese, conosciuto per le sue bellezze paesaggistiche e monumentali, è anche uno scrigno di antiche leggende che vengono fuori dai meandri della tradizione orale. Una di queste, che sembrerebbe legata all’esoterismo dei baroni Ventimiglia, rimanderebbe a simbologie medievali occultate nei secoli e al mistero del Graal.
Con questo volume, l’Autore, dopo anni di inchieste sul campo, vuole preservare dall’oblio del tempo un patrimonio culturale immateriale che altrimenti si sarebbe perso per sempre ma anche ripercorrere le tappe più importanti di un borgo millenario attraverso un’indagine storica e archivistica.
Il libro è diviso in tre parti. La prima, si apre con un suggestivo racconto – Il borgo del mistero. Sulle tracce del Graal – frutto della creatività dell’Autore ma che trae ispirazione dalla ricerca storica e da racconti popolari del luogo. Il testo, affiancato da una versione in lingua inglese, è stato selezionato a concorrere al Premio letterario Il Borgo Italiano, per l’edizione 2022.
La seconda parte del volume si basa invece su una raccolta di ventidue saggi, alcuni dei quali sviluppano le narrazioni di cui si fa cenno nel racconto introduttivo attraverso una fitta documentazione archivistica, inchieste etnolinguistiche e confronti con testimonianze affini individuate in altri centri siciliani. In questa sezione si alternano capitoli a carattere prevalentemente storico con altri di tipo antropologico o linguistico. I primi riportano, frequentemente, delle informazioni inedite individuate negli archivi come, ad esempio, il ritrovamento del fondo della Commenda di San Giorgio, in possesso dei Cavalieri di Malta di Modica e Randazzo; la scoperta di flussi migratori medievali dal villaggio di Brucato distrutto durante la guerra tra Angioini e Aragonesi; la morte del vescovo di Cefalù nelle carceri del castello dei Ventimiglia; la storia e il culto di alcune reliquie della passione di Cristo, fino all’interpretazione allegorica di una litografia del Comune di Gratteri risalente al 1876. Ma il focus del volume è rappresentato soprattutto dai capitoli che riguardano i cunti, i quali costituiscono tanti piccoli tasselli di memorie collettive raccolte dalla bocca di tanti anziani informatori. È il caso, ad esempio, del racconto leggendario sulla fine del cenobio di San Giorgio collegato a storie di incantesimi di monaci alchimisti, oppure narrazioni di antichi percorsi di transumanza alla ricerca della Valle del Berillo, il cristallo di rocca che rese celebre Gratteri nell’antichità o il mito di Macigna, un diavolo infernale posto in difesa di un passaggio agli Inferi come una nuova Gerusalemme siciliana. Il corpus di questa narrativa, fatta di un mondo fantastico di mostri, oracoli, esseri mutanti o anime in pena che tornano dall’aldilà, offre una panoramica sulla molteplicità dei racconti che si trovano ancora oggi nel “sottobosco” della cultura popolare siciliana. Tra le più curiose leggende, quella legata ad un tesoro incantato tra le vestigia della normanna abbazia di San Giorgio che, secondo vecchi racconti, fu ricercato in passato da curiosi avventurieri attraverso riti esoterici, e perfino dagli stessi nazisti. L’Autore, partendo proprio dai racconti della tradizione orale, coglie l’occasione per risalire alle origini del priorato di San Giorgio, considerato da alcuni studiosi la prima fondazione cistercense del regno di Sicilia, per ricostruire, attraverso un’indagine tra mito e storia, indizi e coincidenze riconducibili a leggende medievali o digressioni storiche legate al misticismo nazista.
Infine, la terza e ultima parte del volume riguarda storie e racconti di personaggi gratteresi di un tempo cristallizzati nella memoria popolare ma anche affondi di natura etnolinguistica che ricostruiscono pezzi significativi della storia della comunità gratterese. Di certo, il volume si presenta come un viaggio appassionato in una Sicilia meno conosciuta che viene alla luce anche grazie a storie leggendarie di un borgo considerato oggi il più misterioso delle Madonie.