Per trovare risposta al quesito, apparentemente banale, basta scorrere gli annunci immobiliari delle major nazionali del settore, che riportano le offerte del loro mercato su Cefalù:
– in centro storico, si trovano punte attorno ai 4.000 euro al mq., per abitazioni senza ascensore;
– nei quartieri centrali, punte attorno ai 3.600 euro al mq, quasi sempre per appartamenti serviti da ascensore.
Con questi numeri, ed anche se vi fossero degli sconti, o si trovassero situazioni in qualche modo più favorevoli (in campagna, o – come purtroppo accade – nei seminterrati) come potrebbe una normale giovane coppia, spesso monoreddito, sperare di poter mettere su casa a Cefalù?
La città guadagna turisti ma perde abitanti. Pessimo segno, perché l’abbandono innesca sempre circoli viziosi pressoché automatici, che oltre un certo limite costituiscono volano potente di decrescita. Ci accorgiamo che una semplice curiosità sul prezzo di acquisto di una casa, se correlata con la considerazione attenta delle condizioni della realtà al contorno, ci apre spiragli di ragionamento che possono proiettarci dentro scenari inquietanti. La perdita di circa 396 abitanti tra il 2011 e il 2021 sembrerebbe in effetti poca cosa. Ma al 1° gennaio di quest’anno se ne erano perduti altri 97, mentre ad oggi, nel giro dell’ultima dozzina d’anni, gli abitanti perduti sono sicuramente un mezzo migliaio.
Il fatto è già preoccupante, se solo si considerano le conseguenze che un minor numero di abitanti ha comportato per la modifica del sistema elettorale comunale, e per la riduzione di consistenza della rappresentanza democratica cittadina in Consiglio. Di più, nella attestata perdita di abitanti non si registra il numero di quanti sono andati a vivere nei paesi vicini, meno cari, che però mantengono la residenza presso i parenti di Cefalù. E ancora, non si considerano neppure quei giovani emigrati, tra cui tanti sono i laureati, che per qualche anno, prima di assestarsi, mantengono la loro residenza ufficiale nella città e nella casa di origine, pur abitando al Nord o all’Estero vicino. Ed è, quest’ultima, una perdita secca di competenze e di variegatura di presenze nel corpo sociale della città. Fatto grave, essa segnala l’evaporazione di una quota notevole di classe dirigente che possa assumersi responsabilità di governo per il futuro immediato, nonché la perdita di una intellighenzia, di una intellettualità, capace di decifrare la realtà globale e locale e di indirizzarne il futuro: un colpo gravissimo assestato alla ricchezza culturale e civile, politica e sociale, se non pure economica, di tutta la città. In ogni caso, di fatto, quelli che partono se ne vanno anche perché la monocultura imperante del turismo di massa non ha bisogno delle loro competenze, spesso assai più fini o sofisticate.
Chi resta? I pensionati e gli addetti alla ristorazione e alla ricettività, oltre a una classe commerciale e professionale, a volte esterna alla città, che interagisce e prospera col settore del turismo, senza curarsi di nient’altro.
Nulla da aggiungere? Sì, c’è dell’altro, perché oltre alla proliferazione dei B&B, che di per sé espellono gli abitanti (specialmente quelli del centro storico, dove si accentuano i soggiorni brevi estivi) va trasparendo l’inizio di una sostituzione ancora più insidiosa, per la quale ai vecchi residenti subentra un minor numero di occupanti, che acquistano le case per abitarle per poche settimane all’anno: un fenomeno diversamente degenerativo, una “gentrificazione” forse non più germinale, che resta tutta da indagare. Che la situazione sia patologica non c’è comunque alcun dubbio. Tra tutte le urgenze poste dal sovratturismo, resta quella, cruciale e non più rimandabile, di una politica sociale della residenza. Se ne rende conto la Pubblica Amministrazione della città? O davvero non le interessa?
Marcello Panzarella
Nell’illustrazione: Andamento della popolazione di Cefalù.
Nel decennio 2011-2021 Cefalù ha perduto 396 abitanti. Nei due anni successivi, fino al 1° gennaio dell’anno corrente, ne ha perduti altri 97. Ad oggi, nel corso di una sola dozzina d’anni, la città ha già perduto mezzo migliaio di abitanti.
Fonti dei dati: Wikipedia e Sito Ufficiale del Comune di Cefalù