Chiave di lettura di luoghi smarriti alla memoria storica. Millenaria e solenne “candida scorre la Luce” direbbe Omero.
Accenno adesso ai suggestivi fenomeni di “epifania di luce”/Ierofanie come le chiama Mircea Eliade, che sono indizio importante dei riti di rinascita/Anastasi successivi alla Catabasi che dovevano svolgersi nell’imponente ambiente tholoide con “Oculus” sommitale. Occorre sempre sottolineare nel merito che i riti di Catabasi-Anastasi , discesa nella Morte e risalita di Rinascita, sicuramente sono stati praticati in Sicilia a partire dalla Preistoria, almeno per quanto riguarda le “prove iniziatiche” collegate con la gestione del potere sacrale/politico del Basileus dei Sikani, o Minos Minoico, o Wanax Miceneo. Figure ancestrali del Re del Mondo conosciuto in tutte le culture di Tradizione, che esercitavano poteri di vita e morte presso le loro comunità; proprio per questo dovevano essere eroicizzate dimostrando di essere capaci di sopravvivere dopo avere toccato il regno prossimo alla morte senza essere morti. Rimando l’attenzione alle immagini “sacrali” di riferimento che hanno a che fare con l’Iconologia, cioè il significato profondo ed Archetipo delle immagini. La Resurrezione definitiva “alla pienezza dei tempi” è quella di N.S. Gesù Cristo, che appare con il suo “Corpo di Gloria nella Mandorla di Luce”. Una suggestione simile, se non uguale, dovette essere percepita e rappresentata nei templi precristiani mediterranei a supporto del medesimo Rito, ovviamente in contesto teologico misterico e differenziato. Non sembri forzato il paragone. Questo ci dicono due grandi pensatori in proposito.
Pavel Florenskij, teologo e sacerdote cristiano-ortodosso: “… splendida visione della purezza primordiale in forme così direttamente intuite … le forme sacre primordiali dell’umanità intera. Riconosciamo in esse, in certe parti anche apertamente, le antiche culture: i tratti di Zeus nel Cristo Pantokrator, Atene e Iside nella Madre di Dio ecc., così ‘la Sapienza è giustificata nella sua progenie’ “ (da: Le Porte Regali, ed. Adelphi, p.89).
Nicolas Gòmez Davila, pensatore cattolico tradizionalista: “Quando smetterà di essere la presenza greca nell’anima cristiana, l’Occidente sarà morto.” (da: In margine a un testo implicito, ed. Adelphi, p.80)
Rimando alle seguenti figure “parlanti”. 1.Particolare del Cristo Risorto nella Mandorla di Luce di Niccolò di Pietro Gerini; 2.Particolare del Cristo Risorto nella Mandorla di Luce del Beato Angelico; 3.Effetto “Mandorla di Luce” a metà mattina, ora “terza” dei monasteri, del Solstizio d’estate alla Gurfa; 4.Effetto “Mandorla di Luce” che ho fotografato il 3.8.2011 verso le ore 12 solari alla Gurfa, ora “sesta” dei monasteri. 5.Incisione esterna “IHS” sullo stipite sinistro della porta di accesso alla thòlos, che spiega alla perfezione il motivo del riuso medievale cristiano degli ipogei, di probabile epoca Teutonica. La Gurfa è citata per la prima volta come casale “arabo”, dato già esistente nel 1150 quando fu concesso dal re Guglielmo allo Spedale dei Lebbrosi di Palermo. Successivamente il casale entrava a fare parte dei possedimenti dell’Ordine Teutonico. Quell’incisione “IHS”, assieme ad almeno altre due Croci più antiche che vi ho rinvenuto, di esorcismo e riconsacrazione, appena sotto il “vano ad utero” e sullo stipite della finestra, nella seconda “stanza” del piano superiore (Figg. 6 e 7), molto probabilmente bizantine, sono la traccia documentaria della ritualità cristiana negli ipogei, come alla thòlos del Principe di Sant’Angelo Muxaro. Quella di Fig.6 con stilizzazione triangolare del “Golgota” trova confronto diretto con incisione simile da Monte Pellegrino a Palermo pubblicata da V. Giustolisi (Fig.8).
Per approfondire https://www.avvenire.it/…/trasfigurati-con-lui-in-una…
Figure citate: