Termini Imerese, naufragio Bayesian. Conferenza stampa del procuratore Cartosio: “le vittime cercavano bolle d’aria per salvarsi”

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«Tragedia gravissima di impatto internazionale per la caratura delle persone coinvolte, e che sarebbe ancora più grave se si accertasse che è stata determinata da comportamenti non corretti. Non escludiamo nulla».

Ad affermarlo è il Procuratore della Repubblica di Termini Imerese, Ambrogio Cartosio, nella conferenza stampa dalla stesso convocata sull’affondamento, lunedì scorso, dello yacht britannico al largo di Porticello. Cartosio ha anche annunciato che sarà nuovamente sentito il comandante anche se al momento si continua a procedere per naufragio colposo e omicidio plurimo colposo contro ignoti, ma le prime iscrizioni potrebbero avvenire «molto prima del fondamentale recupero del veliero. E a breve saranno effettuate le autopsie».

E ancora il Procuratore: «Si è trattato di un evento repentino e improvviso. Al momento non abbiamo la certezza che ci sia una scatola nera. Il Bayesian non è stato investito da una tromba marina d’aria ma “da un downburst”. Dobbiamo attendere il recupero del veliero così come non possiamo confermare se c’erano i portelloni aperti. Non vi saranno dichiarazioni su quello che al momento hanno visto i sommozzatori. Possono essere informazioni che devono essere confermare da una seconda verifica». Poi: «La notte del naufragio c’era in plancia di comando un uomo dell’equipaggio. L’attività di indagine è tesa proprio a capire cosa sia successo».

L’allerta è stata lanciata alle 4.38 con un razzo. Sedici minuti non sono bastati alle sei vittime trovate nel super yacht britannico che hanno tentato di salvarsi disperatamente, di conquistare «le ultime bolle d’aria» nello scafo invaso dall’acqua, risalendo la nave.

Cinque di loro sono stati trovati tutti nella prima cabina sul lato sinistro: il presidente della Morgan Stanley International, Jonathan Bloomer, e sua moglie, Judy; l’avvocato Chris Morvillo, dello studio legale Clifford Chance, insieme alla moglie Neda, e il magnate britannico Mike Lynch; la figlia Hannah nella terza cabina, sempre sul lato sinistro». Segno che le persone che erano a bordo della imbarcazione hanno capito quello che stava accadendo e probabilmente hanno anche percepito che per loro era difficilissimo salvarsi.

«Le due imbarcazioni potevano stare in rada in quella zona. Del resto per quella sera non c’era un’allerta di burrasca», ha affermato Raffaele Macauda comandante della Capitaneria di Porto di Palermo.

«La nave è affondata prima di poppa e poi si è adagiata sul lato», ha aggiunto Girolamo Bentivoglio Fiandra, comandante dei vigili del fuoco di Palermo. «Abbiamo trovato i primi 5 corpi nella prima cabina sul lato sinistro e l’ultimo corpo nella terza cabina lato sinistro. In totale sei cabine, tre nel lato destro e tre nel lato sinistro».

Infine il Procuratore: «Per la conclusione delle indagini sarà fondamentale il recupero del relitto ai fini dell’accertamento delle responsabilità. Ma il passaggio del fascicolo dal registro ignoti a noti non dipende solo dal recupero del veliero, ma da tutta una serie di accertamenti e valutazioni che vanno fatte: potrebbe succedere che iscriviamo qualcuno nel registro degli indagati anche molto prima del recupero del veliero».

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