Caccamo: Giuseppe Giovanni Randazzo è diventato Diacono, l’ultimo gradino prima del sacerdozio

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Per la Chiesa di Palermo e per le città di Caccamo e Sciara oggi è gran festa.

Il giovane Giuseppe Giovanni Randazzo è infatti diventato Diacono per l’imposizione delle mani dell’arcivescovo di Palermo monsignor Corrado Lorefice durante la solenne celebrazione presieduta questa mattina da quest’ultimo. Presente il sindaco di Caccamo, Franco Fiore ed una delegazione del Sovrano Militare Ordine di Malta guidata dal Commissario la Baronessa Virginia Martinez Tagliavia di San Giacomo. L’Ordine di Malta è stato presente alle celebrazioni del giubileo di San Nicasio nella Parrocchia originaria di Randazzo.

I nuovi “servitori”

Giuseppe anzi Don Giuseppe Randazzo è nato il 22/01/1999, oruginario di Caccamo arriva della Parrocchia SS. Annunziata, frequenterà il secondo anno di Licenza in Teologia morale presso l’istituto Teologico “San Paolo” di Catania, ha conseguito il Baccellierato in Sacra Teologia nel 2023 presso la Pontificia Facoltà Teologica di Sicilia “San Giovanni Evangelisa” di Palermo.

Insieme a Randazzo altri tre nuovi diaconi serviranno la Chiesa di Palermo: Francesco Causa, nato 01/08/1975, della Parrocchia San Gregorio Magno – Boccadifalco in Palermo, prossimo Baccelliere in Sacra Teologia, Salvatore Greco, nato il 22/03/1992, della Parrocchia Sant’Atanasio in Ficarazzi. Baccelliere in Sacra Teologia, Giovanni Russo, nato il 24/12/1985, della Parrocchia Maria SS. della Lettera – Acquasanta in Palermo, Baccelliere in Sacra Teologia. Ha conseguito la laurea triennale in lettere classiche nel 2018.

Il ruolo del Diacono

Il Diacono è, letteralmente, il “servitore”. Nella Chiesa Cattolica il diaconato è il primo dei tre gradi del sacramento dell’Ordine e ha la sua sorgente nella consacrazione e nella missione di Cristo, delle quali il Diacono viene chiamato a partecipare. Mediante l’imposizione delle mani e la preghiera consacratoria egli viene costituito ministro sacro, membro della gerarchia. Questa condizione determina il suo stato teologico e giuridico nella Chiesa. Il diacono può battezzare, benedire matrimoni, assistere i malati portando la comunione, celebrare la liturgia della Parola, predicare, evangelizzare e fare catechesi. Il Diaconato – così come indicato nella Costituzione dogmatica sulla Chiesa Lumen Gentium, 29 – può costituire una tappa intermedia verso il sacerdozio (diaconato transeunte, cioè di passaggio) o rimanere un ruolo di “servizio” nella vita liturgica e pastorale e nelle opere sociali e caritative (diaconato permanente).  

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