A Castellana Sicula scoperti mosaici nell’impianto termale dell’area archeologica

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Il 18 ottobre si è conclusa la campagna di scavo archeologico, avviata il 9 settembre, presso il parco comunale sito in Contrada Muratore a Castellana Sicula, sede di un importante insediamento di età tardoromana.

Le indagini della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo sono state realizzate grazie al contributo economico del Comune di Castellana Sicula e della Fondazione Gerda Henkel, che ha finanziato gli scavi per il biennio 2023- 2024, e sono state seguite dalla dott.ssa Rosa Maria Cucco per conto della Soprintendenza, cui si attesta la direzione scientifica dello scavo, congiuntamente al dott. Angelo Castrorao Barba, ricercatore EEA-CSIC, per la Fondazione Gerda Henkel, e al dott. Filippo Iannì della Società Cooperativa Arkeos, cui è stata affidata l’organizzazione e la gestione del cantiere.

Quest’anno gli scavi hanno interessato due differenti aree, la cui esplorazione si è rivelata fondamentale per comprendere la transizione tra i periodi tardoromano e altomedievale. La prima, in continuità con quella già investigata nel 2023, sta mettendo in luce un’articolata sequenza stratigrafica riguardante l’occupazione alto medievale del sito tra VII e inizi IX secolo d. C. (periodo bizantino).

Il secondo intervento di scavo si è focalizzato all’interno di un impianto termale romano, già parzialmente indagato all’inizio degli anni 2000. La ricerca ha consentito di individuare diverse fasi di riutilizzo delle terme, in età bizantina, prima, e in età islamica, successivamente. Lo scavo di quest’anno ha permesso di individuare ambienti relativi al calidarium, del quale si conserva il piano in cocciopesto con le impronte dei pilastrini che reggevano il pavimento. Il rinvenimento di tessere e lembi di mosaico offrono interessanti spunti sulla qualità architettonica del monumento.

Anche quest’anno lo scavo di contrada Muratore ha visto la partecipazione di numerosi studenti italiani e stranieri e si è avvalso della collaborazione scientifica, multidisciplinare, di diversi professionisti (dott. Roberto Miccichè, dott. Filippo Pisciotta, dott. Santo Ferraro). Il Sindaco Franco Calderaro soddisfatto delle attività e dei risultati ottenuti afferma: “Castellana si conferma un luogo di scambi e crocevia di culture e popoli: questo è certamente una preziosità da custodire e valorizzare. Questa Amministrazione ci ha creduto, ha investito in questa direzione e continuerà grazie all’indispensabile supporto della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Palermo e dei professionisti qualificati e appassionati che hanno reso unica questa esperienza. Ospitare poi studenti internazionali di archeologia ha permesso alla comunità di crescere e contaminarsi.”

“Se un sito, come quello di contrada Muratore, oltre ad essere fruito dagli specialisti addetti ai lavori, viene adeguatamente spiegato alle comunità locali – aggiunge la Soprintendente Giuliano – l’archeologia ed il patrimonio storico e monumentale del territorio vengono percepiti come beni di tutti e, pertanto, questo gioverà alla loro tutela e valorizzazione”.